È morto a Torino, dopo un lungo ricovero dovuto a una malattia incurabile, Davide Vannoni. Aveva 53 anni. Il suo nome ti dovrebbe suonare familiare. Vannoni infatti è stato il creatore del controverso metodo Stamina, ossia di uno speciale trattamento che prevedeva la somministrazione di cellule staminali nelle persone che soffrivano di patologie neurodegenerative. Vannoni, che non era un medico bensì un laureato in Scienze della comunicazione, sosteneva di aver verificato su stesso i benefici di questa terapia alternativa; benefici, però, che non sono stati mai verificati da alcun trial clinico.
Divenne famoso soprattutto grazie al programma televisivo "Le Iene" che nel 2013 dedicò molti servizi alla terapia Stamina e al suo ideatore. L’interesse mediatico fece sì che le famiglie di malati gravi chiedessero di poter accedere al trattamento Stamina, spingendo il governo di allora ad autorizzare la sperimentazione e il proseguimento delle cosiddette “cure compassionevoli”. Ma attorno a Vannoni e alla Stamina Foundation da lui fondata si creò un caso giudiziario, oltre che scientifico.
Accusato di truffare i pazienti, il 18 marzo 2015 Vannoni aveva patteggiato davanti al pm di Torino Raffaele Guariniello una pena a un anno e dieci mesi con l’impegno a non praticare più in Italia la terapia. In realtà aveva continuato a operare all'estero, in Georgia, e per questo era stato arrestato nel 2017 con la pesante accusa di associazione a delinquere. Da circa un anno e mezzo aveva lasciato il carcere per problemi di salute.
Fonte | Ansa