Demenza, lo smog aumenta il rischio di declino cognitivo e favorisce le infiammazioni del cervello

Uno studio dell’Università di Copenhagen ha scoperto che l’inquinamento atmosferico ha un pesante impatto sulla salute del cervello: favorisce gli stati infiammatori, il declino cognitivo e quindi l’avanzare della demenza.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 22 Maggio 2024
* ultima modifica il 22/05/2024

Anche se non lo vedi, il tuo organismo lo sente: percepisce e accusa l’impatto dello smog che inquina l’aria a cui siamo esposti tutti i giorni.

I suoi effetti più noti sono quelli a carico del sistema cardiovascolare oltre a tutta una serie di sintomi che avrai manifestato anche tu, purtroppo, almeno una volta nella vita.

Ora però la scienza ha confermato che l’inquinamento atmosferico ha un altro grosso e pesante impatto sul corpo umano, questa volta direttamente sulla salute del cervello.

I risultati di un’indagine durata 27 anni (dal 1993 al 2020) su una coorte di infermieri ha dimostrato che l’esposizione a lungo termine a fonti di inquinamento dell’aria portano a un aumento del rischio di demenza in Danimarca.

Secondo i ricercatori, lo smog promuoverebbe l’insorgenza di stati infiammatori nel cervello e dunque accelererebbe il declino cognitivo di chi ne viene esporto.

Quello pubblicato sulla rivista Alzheimer's & Dementia è il primo studio effettuato nel paese scandinavo che mostra un legame tra inquinamento atmosferico e demenza e sebbene i livelli di inquinamento atmosferico in Danimarca siano in calo, e comunque relativamente più bassi rispetto al resto dell’Europa e del mondo, l’indagine rappresenta comunque un monito globale.

Zorana Jovanovic Andersen, professoressa della Sezione di Salute Ambientale dell’Università di Copenhagen e principale autrice dello studio, ha spiegato infatti che “poiché vivremo più a lungo e a sempre più persone verrà diagnosticata la demenza, questa scoperta è importante in quanto offre l’opportunità di prevenire nuovi casi di demenza e garantire un invecchiamento più sano, ripulendo l’aria che respiriamo”.

Gli scienziati danesi hanno comunque individuato anche un alleato piccolo ma estremamente utile contro i danni dello smog: l’attività fisica. Secondo i dati raccolti, infatti, gli infermieri che svolgevano una maggiore attività fisica avevano un rischio inferiore di demenza se esposti all'inquinamento atmosferico rispetto invece a quelli i che invece si allenavano di meno e con meno regolarità.

Ciò, hanno concluso, indica che l’attività fisica potrebbe mitigare gli effetti negativi dell'inquinamento atmosferico sul declino cognitivo e sul rischio di demenza.

Fonte | "Long-term exposure to air pollution and road traffic noise and incidence of dementia in the Danish Nurse Cohort" pubblicata l'8 maggio 2024 sulla rivista Alzheimer's & Dementia 

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.