Ci siamo ormai abituati a sentir parlare di febbre, malessere generale, dolore al braccio e altri piccoli fastidi secondari all’effettuazione della vaccinazione. Oggi ci soffermeremo sul calore che si sviluppa sul braccio sul quale viene praticata l’iniezione.
Perché avviene? Bisogna cominciare col considerare il fatto che il nostro organismo non è capace di distinguere un’infezione vera da una “mimata”. Il vaccino mima un’infezione, stimolando il nostro sistema immunitario a dar luogo a una risposta di difesa. Una delle prime armi a disposizione del nostro corpo per fronteggiare una minaccia esterna è una risposta infiammatoria. L’infiammazione è una reazione, prevalentemente locale, messa in atto dalle cellule sopravvissute a un danno (fisico, chimico o di altra natura) che ha colpito un distretto specifico creando alterazioni a molte delle cellule presenti. L’infiammazione è caratterizzata da 5 sintomi:
Come si può evincere dal discorso, a seguito d’iniezione si scatena una reazione infiammatoria nel braccio coinvolto che genera un aumento della temperatura locale causato da un incremento della vascolarizzazione. Da un punto di vista sintomatico viene percepito come “braccio caldo”.
La risposta viene da se! Non c’è alcun motivo per cui preoccuparsi. Nel momento in cui si dovesse presentare questa sintomatologia si potrà ricorrere all’utilizzo di ghiaccio o gel di arnica sulla parte interessata, senza strofinare, in maniera tale da fronteggiare la reazione infiammatoria e lenire il fastidio.