Dovremo ripetere il vaccino contro il Covid ogni anno?

Non possiamo ancora avere una risposta certe, ma possiamo avanzare ipotesi abbastanza sicure su quale sarà il futuro del virus e quindi delle campagne vaccinali che verranno.
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Dott. Albert Kasongo Medico vaccinologo
8 Giugno 2021 * ultima modifica il 08/06/2021

Sono passati 6 mesi da quando in Italia è stata somministrata la prima dose di vaccino e mentre la campagna vaccinale procede ci si domanda se al termine del percorso previsto potremo liberarci da questo peso. Il vaccino contro il Covid andrà ripetuto ogni anno? La risposta, purtroppo, non esiste ancora. Qualche idea, però, ce l’abbiamo. In primo luogo possiamo affermare che la copertura vaccinale ha una durata minima di 6 mesi, visto che in questo periodo i primi vaccinati non si sono reinfettati o, quando ciò è avvenuto, non hanno sviluppato sintomi che hanno portato all’ospedalizzazione. A sostegno di questo vi è il fatto che i soggetti che hanno avuto il Covid-19 hanno un’immunità che dura almeno 7 mesi e le reinfezioni si sono verificate molto raramente sviluppando, tra l’altro, sintomi lievi.

Quindi dovremo fare dei richiami periodici?

Le informazioni che attualmente abbiamo a riguardo suggeriscono di sì. Vediamo perché:

  • L’immunità diminuisce col tempo: di qualsiasi tipo d’infezione si stia parlando, c’è da considerare che la copertura anticorpale tende ad affievolirsi con il passare del tempo. Che si tratti di 1 anno o di 20, è praticamente sempre necessario rafforzare l’immunità con una dose di richiamo, creando un effetto booster che tenderà a prolungare la protezione nei confronti dell’infezione specifica.
  • Le varianti: queste potrebbero rendere meno efficaci gli anticorpi formatisi a seguito dell’inoculazione del vaccino e potrebbe essere necessario creare nuove formulazioni che siano parimenti efficaci a quelle attualmente presenti.
  • La proteina Spike: questa proteina, ad oggi, è l’unico antigene presente nei vaccini. Rappresenta quindi l’unico bersaglio verso cui sono attivi gli anticorpi che si formano. Se la ricerca dovesse portare allo sviluppo di nuovi vaccini che presentino come antigeni altre componenti di Sars-Cov2 sarebbe necessario effettuare altre dosi di vaccino.

In sintesi, il virus per poter sopravvivere ha bisogno di colonizzare il nostro organismo e per portare avanti la sua specie ricorrerà a diverse mutazioni per sfuggire ai nostri meccanismi di difesa, sia naturali che indotti con il vaccino. Non sappiamo quanto durerà ancora questa pandemia ma è probabile che il virus, con il tempo, si adatterà al nostro organismo diventando sempre meno pericoloso e imparando a convivere con l’uomo. Lo scenario più verosimile è quello per cui periodicamente dovremo rinfrescare o rafforzare la memoria immunologica allungando e potenziando la presenza di anticorpi diretti verso Sars-Cov2 limitando così potenza e diffusione di questo virus.

Laureato in Medicina e Chirurgia all’Università degli studi “Aldo Moro” di Bari, ha maturato esperienza in numerosi ambiti collaborando con diverse altro…
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