È l’odore della plastica ad attrarre le tartarughe marine, non il suo aspetto

Le tartarughe marine, secondo uno studio pubblicato sulla rivista Current Biology, si lasciano ingannare dall’olfatto e non dalla vista del materiale plastico lasciato in mare senza alcun rispetto per l’ambiente.
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Alessandro Artuso 12 Marzo 2020

L'odore della plastica devia l'olfatto delle tartarughe che scambiano gli oggetti per una preda facile da catturare e da gustare. Questo è il risultato di una ricerca condotta da due Università (Stanford e Florida) e pubblicata sulla rivista scientifica Current Biology. Secondo lo studio la plastica che le persone incivili gettano in mare ha il potere di attrarre le tartarughe: questo perché, coperta nel tempo da alghe e altri microrganismi, è in gradi di confondere in maniera deleteria e provocare seri danni alla salute degli animali in mare.

Lo studio

I comportamenti di 15 tartarughe marine sono stati analizzati dopo aver inserito gli esemplari in vasche di dimensioni ridotte. Gli animali hanno reagito agli odori della plastica così come avviene quando trovano del cibo. Dai pesci di piccola dimensione alle sostanze di plastica: le tartarughe toglievano la testa fuori dall'acqua per annusare entrambe le "potenziali prede".

I risultati

Con questa ricerca cade una delle prime ipotesi ovvero che le plastiche fossero scambiate per prede. In realtà, invece, a trarle in inganno è l'olfatto e non la vista. Non si tratta delle dimensioni di un oggetto abbandonato in mare, ma è proprio la sostanza contenuta nel materiale plastico ad "incuriosire" il fiuto delle tartarughe marine.