È tantissima la plastica abbandonata negli oceani che termina poi sulla costa e tra gli alberi

Lo studio sulle attività del mare e il vento spiegano i motivi per cui la plastica abbandonata nelle acque termina in grandi quantità nella vegetazione.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Alessandro Artuso 22 Marzo 2020

L'inquinamento causato dalla plastica è un problema non solo per la nostra salute, ma anche per quella degli animali marini che spesso e volentieri si cibano di materiale nocivo e altamente tossico. Uno studio pubblicato sulla rivista Science Alert ha analizzato la plastica presente negli oceani soffermandosi sul quadro dei detriti marini e sul loro tragitto.

Lo studio

Gli scienziati hanno accertato che la maggior parte della plastica abbandonata negli oceani termina sulla terraferma. Si parla del 90% di detriti marini che restano nel raggio di 8 chilometri dalla spiaggia. La ricerca ha raccolto i dati su quantità e posizioni della plastica (ogni 100 chilometri) nella costa dell'Australia nel periodo 2011-2016.

I risultati

I detriti sono stati scoperti in 188 luoghi della costa australiana (56% plastica e 17% vetro). Le zone con più rifiuti di plastica sono quelle con gli alberi. Le indagini dei ricercatori hanno scoperto inoltre che i rifiuti aumentano nelle zone di vegetazione e quindi lontano dalle acque marine. Ed è così che gli scienziati parlano di bottiglie e sacchetti di plastica scoperti lontano dalla riva, al contrario invece degli oggetti più piccoli. Ciò è stato possibile grazie allo studio sull'attività delle onde e anche per il vento.