
Nuovo anno, nuovi eroi per l'ambiente. Sono stati annunciati i 6 vincitori del Premio Goldman 2021 (Goldman Environmental Prize), un riconoscimento che viene dato annualmente agli attivisti ambientali che si sono distinti per le loro lotte nel tentativo di proteggere il nostro pianeta e preservarlo per le generazioni future. Ci sono 4 continenti e 6 Paesi rappresentati dalle personalità che si sono rimboccate le maniche per trovare idee originali e brillanti al fine di salvaguardare la Terra e dai tanti problemi che la affliggono ogni giorno, dall'inquinamento da plastica al bracconaggio. Ma quali sono i loro nomi? Thai Van Nguyen, Kimiko Hirata, Maida Bilal, Gloria Majiga-Kamoto, Liz Chicaje Churay e Sharon Lavigne. Vediamo cos'hanno fatto di preciso per meritare il Premio Goldman.
Ambientalisti con storie e idee diverse, ma tutti con il bene del pianeta nel proprio cuore. È questo il principale tratto in comune dei vincitori del Premio Goldman 2021, la cui cerimonia virtuale è stata tenuta dall'attrice e attivista Jane Fonda. La presentatrice dell'evento, trasmesso in streaming, ha introdotto una ad una le iniziative che hanno meritato l'ambito riconoscimento, ormai noto a livello mondiale: tra queste c'è quella di Gloria Majiga-Kamoto, originaria del Malawi, capace di dare il via ad un movimento che ha portato il suo Paese ad abolire la produzione, l'importazione, la distribuzione e l'uso della plastica sottile, ovvero un tipo particolare di plastica monouso. Per una causa simile si è battuta anche Sharon Lavigne, magistrato statunitense che è stata in grado di interrompere la costruzione di una fabbrica di plastica da oltre un miliardo di dollari in prossimità del fiume Mississippi, in Louisiana, il tutto ottenuto grazie a manifestazioni di protesta pacifiche che hanno coinvolto in modo particolare la comunità afroamericana.
Proteggere la biodiversità di un luogo che vanta numerose specie rare o uniche, invece, era l'obiettivo di Liz Chicaje Churay, attivista peruviana che ha convinto il governo nazionale a creare, nel gennaio 2018, il Yaguas National Park, un'area vasta come il parco nazionale di Yellowstone che si estende per oltre 2 milioni di acri nella foresta amazzonica. Sempre spinta dall'amore per gli animali, Thai Van Nguyen ha fondato l'organizzazione no-profit Save Vietnam's Wildlife, che tra il 2014 e il 2020 ha salvato 1.540 pangolini, oltre a creare la prima unità anti-bracconaggio a livello nazionale, che ha portato ad arresti e confische cruciali per proteggere una specie a rischio estinzione. La vincitrice europea del Premio Goldman è Maida Bilal, che ha guidato un gruppo di donne, bosniache come lei, in una protesta che ha impedito la realizzazione di due dighe sul fiume Kruščica, progetti nati sulla scia del boom dell'idroelettrico che sta minacciando il futuro dei fiumi balcanici. Infine, è stato premiato l'impegno della giapponese Kimiko Hirata, che negli anni grazie a diverse campagne che hanno coinvolto moltissimi attivisti in tutto il Paese ha fatto chiudere ben 13 impianti a carbone, diventati la principale fonte energetica della nazione asiatica in seguito alla chiusura delle centrali nucleari dopo il disastro di Fukushima. Tradotto in numeri, l'effetto delle azioni di Hirata è a dir poco impressionante: i miliardi di tonnellate di CO2 risparmiati, infatti, sono equivalenti alla rimozione dalla strada di 7 milioni e mezzo di automobili all'anno per 40 anni.