Elezioni europee 2019 e ambiente: tutti ne parlano (tranne la Lega)

Le elezioni europee si avvicinano e nell’ultimo anno il tema della difesa dell’ambiente ha attraversato trasversalmente il dibattito pubblico con una forza che non si vedeva da tanti anni. Per questo, potrebbe interessarti capire in quale percentuale l’ambiente sia stato inserito nei programmi elettorali.
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Sara Del Dot 18 Maggio 2019

Della difesa dell’ambiente, nell'ultimo anno, si è parlato di continuo. A partire dall’estate scorsa, quando la giovane attivista Greta Thunberg ha iniziato a manifestare ogni venerdì fuori dal Parlamento svedese, termini come riscaldamento globale, emergenza climatica e combustibili fossili sono saltati all’ordine del giorno per i cittadini e talvolta anche per le amministrazioni pubbliche e le istituzioni politiche. Il rapporto pubblicato a ottobre dall’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change), in cui gli scienziati mettono in guardia in merito al pericoloso innalzamento della temperatura media globale, fino a qualche anno fa sarebbe passato sotto traccia rispetto all’agenda politica e alle coscienze dei cittadini. Ma qualcosa è cambiato: così in questi mesi è rimbalzato a destra e a manca, sollevando l’attenzione del mondo sulla deriva climatica cui il Pianeta sta andando incontro.

Così, la piccola Greta ha alzato la testa e si è rivolta direttamente ai leader mondiali, prima a Katowice, in Polonia nel corso della Conferenza Onu sul Clima Cop 24, poi a Davos, in occasione del World Economic Forum, poi ancora a Bruxelles e a Strasburgo. Anche grazie alle sue azioni, le sue parole e la sua spinta coraggiosa, in pochissimo tempo è nato il movimento Fridays for Future, che il 15 marzo ha portato in piazza un milione e mezzo di persone. Parallelamente hanno visto la luce anche altri movimenti ambientalisti come gli Extinction Rebellion, nati anch’essi negli scorsi mesi e già noti in tutto il mondo grazie alle loro eclatanti azioni di disobbedienza civile. Scienziati, analisti, meteorologi e politici si sono messi in gioco in prima persona per risvegliare la coscienza collettiva sulla necessità di adottare uno stile di vista più sostenibile e politiche che favoriscano una transizione energetica verso la decarbonizzazione e l’azzeramento delle emissioni nette.

Insomma, sembra che il mondo sia stato attraversato da una vera e propria rivoluzione verde. Che ha investito i cittadini ma anche, talvolta, la classe dirigente. Ma a che livello e con quale intensità? Il problema del riscaldamento globale è stato recepito e assimilato a tal punto da poter essere davvero inserito all’interno di un programma elettorale? Il modo migliore per capirlo è, senza dubbio, dare un’occhiata a questi programmi elettorali. Con l’avvicinarsi delle elezioni europee 2019, infatti, qui a Ohga ci siamo chiesti quanti partiti abbiano dedicato uno spazio, grande o piccolo, alle tematiche ambientali e quali l’abbiano fatto proponendo azioni e soluzioni concrete e percorribili. Ecco quindi come l’ambiente è stato (o non è stato) inserito all’interno dei programmi elettorali dei principali partiti italiani in lizza per le europee, che si terranno domenica 26 maggio.

Le elezioni europee

Prima di iniziare, credo sia giusto fare un breve riassunto riguardo ciò di cui stiamo parlando. Tra il 23 e il 26 maggio di quest’anno, infatti, tutti i cittadini dei Paesi membri dell’Unione europea verranno chiamati a votare per eleggere i propri rappresentanti al Parlamento europeo. Si tratta dell’organo legislativo dell’Unione europea ed è, assieme al Consiglio europeo, quello che ha più potere decisionale (e quindi l’ultima parola) su dossier importanti e leggi proposte dalla Commissione europea. Il Parlamento europeo è l’unica istituzione europea i cui membri vengono eletti direttamente dal popolo, a suffragio universale. Di conseguenza, a ogni Paese dell’Ue è destinato un numero di seggi all’interno del Parlamento europeo. In Italia si voterà domenica 26 maggio in cinque circoscrizioni elettorali. Nord occidentale (I), Nord orientale (II), Centrale (III), Meridionale (IV), Insulare (V). Se ancora non sai a chi dare il tuo voto ma pensi che l’ambiente sia un tema su cui l’Unione europea dovrebbe prestare attenzione in modo particolare, senza se e senza ma, eccoti la posizione dei principali partiti italiani, sulla base dei loro programmi elettorali.

Partito Democratico

Il Partito Democratico si presenta in una lista comune con il movimento Siamo Europei dell’ex ministro dello Sviluppo economico Carlo Calenda. All’interno del loro programma elettorale, i cambiamenti climatici e, più in generale, l’ambiente si sono guadagnati il loro spazio. All’interno del documento, nei quattro punti cruciali attorno a cui la proposta elettorale si articola, l’ambiente viene citato come concetto fondamentale. Un intero punto del programma, infatti, si intitola Un’Europa che salva il pianeta: zero emissioni ed economia circolare e recita:

“Se vogliamo fermare il cambiamento climatico e rilanciare lo sviluppo sostenibile dobbiamo rivedere in modo più ambizioso il pacchetto clima-energia per giungere al dimezzamento delle emissioni nel 2030 e a zero emissioni nette nel 2050. Con la definizione di un Piano straordinario, l’Ue dovrà essere capace di mobilitare i 290 miliardi l’anno di investimenti necessari per la completa decarbonizzazione del sistema energetico europeo. I più alti obiettivi di riciclaggio che abbiamo introdotto si devono accompagnare con misure concrete di prevenzione della generazione di rifiuti a partire dalla progettazione eco-compatibile. Per proseguire la strategia contro l’inquinamento della plastica, bisogna anticipare al 2025 la data in cui tutti gli imballaggi di plastica dovranno essere pienamente riciclabili, compostabili o riutilizzabili.”

+Europa

Il partito di Emma Bonino si presenta in lista con un’alleanza con il partito Italia in Comune di Federico Pizzarotti, il sindaco di Parma, e il PDE, il Partito democratico europeo. All’interno del programma elettorale, la lista affronta l’argomento dell’ambiente in un’ottica strettamente legata a uno sviluppo economico diverso. A questo tema, infatti, la lista ha dedicato un intero capitolo, il numero 4, a Un’economia competitiva e sostenibile, in cui si legge che:

“Mai come oggi, è fondamentale l’attenzione per il nostro pianeta. La lotta ai cambiamenti climatici e agli sprechi ambientali deve essere condivisa da tutti e dove l’impatto di un singolo può cambiare le cose, l’impatto di tutta l’Europa può fare davvero la differenza. L’Europa in cui crediamo è un’Europa che mette in primo piano la sostenibilità, facendola diventare l’asse portante di politica, economia, ricerca, industria, sviluppo. Per non lasciare ai nostri nipoti un continente alla deriva, dalle città fino al mare, dobbiamo ridurre il nostro impatto sull’ambiente, cercando energie sempre nuove e sempre più pulite. Perché il futuro del pianeta è una nostra responsabilità, a cui siamo chiamati a rispondere. Insieme.”

Ciò che propone il partito di Emma Bonino, in linea con i suoi alleati è, quindi, l’obiettivo delle zero emissioni nette entro il 2050 e quello della totale decarbonizzazione entro il 2030. Ma non solo. Il programma parla anche di strategia europea per le foreste, lo sviluppo di una vera economia circolare, incentivo delle bioplastiche, modelli di agricoltura sostenibile, regolazione più stringente degli stock ittici, investimenti in rinnovabili come eolico offshore ed energia del mare, transizione energetica e mobilità sostenibile.

Forza Italia

Nella sua battaglia elettorale per le europee, il partito di Silvio Berlusconi dedica all’ambiente e alla sostenibilità un intero punto del proprio programma, l’ultimo, il numero 12, chiamato Sviluppo e rispetto per l’ambiente, in cui si legge che:

“L'essere umano è il custode del creato e non è il nemico della natura. I cambiamenti climatici devono essere al centro dell'agenda politica europea, senza inutili estremismi ma mettendo insieme sviluppo e difesa del pianeta, perché sviluppo economico, competitività industriale e politiche climatiche sono complementari. Continuare a sfruttare ed inquinare i nostri oceani sarebbe una scelta irresponsabile. Per questo il Parlamento ha votato per bandire l'utilizzo di plastica non riutilizzabile sul territorio dell'Unione. Utilizzare materiali alternativi alla plastica non significa solo avere oceani più puliti, ma permetterà anche di risparmiare diversi miliardi di euro.”

Movimento 5 Stelle

Per il partito pentastellato, l’ambiente è sempre stato argomento centrale di campagna elettorale. A livello nazionale, infatti, gli esponenti del Movimento hanno infatti sempre conferito importanza fondamentale a questi temi, dalle grandi opere fino alla lotta contro la plastica monouso e l’inquinamento in generale. Anche nel loro programma per le europee, l’ambiente ricopre una bella fetta. Si tratta di ben tre punti del documento in cui il partito cita green economy, efficienza energetica e sicurezza alimentare. Al punto 7, Sosteniamo le imprese che investono nella green economy, si legge:

Anche la finanza deve essere green: inseriamo un “fattore sociale” nella normativa dei requisiti di capitale e diamo incentivi alle imprese che non inquinano. Più lavoro con l’economia circolare.

Il punto 14, Salute dei cittadini al primo posto con le energie rinnovabili, dice:

Il futuro è rinnovabile: stop a fonti fossili, trivelle e inceneritori, Noi siamo per l’efficienza energetica e le energie rinnovabili, per la mobilità sostenibile, per il trasporto merci su ferro, per il trasporto pubblico alimentato da fonti sostenibili.

Infine, al 15, Divieto di OGM e pesticidi nocivi per salute umana e ambiente, il Movimento propone:

Sicurezza alimentare significa vietare OGM e pesticidi che sono ritenuti dannosi per la salute dei cittadini e per l’ambiente. Sicurezza alimentare significa favorire il consumo delle produzioni tipiche. Il principio di precauzione deve essere applicato senza se e senza ma.

Lega – Salvini premier

Per quanto riguarda il partito capitanato da Matteo Salvini, non c’è traccia di un programma elettorale specifico, perché il partito italiano populista per eccellenza ha sposato e condiviso come proprio quello del MENL, Movimento per un’Europa delle Nazioni e della Libertà, in cui di tematiche ambientali non c’è traccia.

Fratelli d’Italia

Il partito di Giorgia Meloni, completamente improntato sulla sovranità italiana sotto quasi tutti i punti di vista, dedica l’intero punto 11 del proprio programma elettorale al Pianeta, dichiarandosi Dalla parte dell’ambiente e della natura. L’obiettivo è  la tutela del territorio, del paesaggio e della natura, la messa al bando di tutti i prodotti non biodegradabili, contrasto all’inquinamento, tutela dei mari e restauro delle coste, contrasto agli allevamenti intensivi.

"Non si può essere dei patrioti senza essere anche dei difensori della natura e dell’ambiente. Perché Patria, terra dei padri, e ambiente sono parole molto vicine e noi rivendichiamo con forza questa nostra identità. Vogliamo che l’Europa sia all’avanguardia nella tutela del territorio, del paesaggio e della natura: formazione alla tutela dell’ambiente fin dagli anni della scuola; messa al bando di tutti i prodotti non biodegradabili; contrasto a ogni forma di inquinamento; sostegno alla riconversione delle aziende a elevato impatto ambientale o che producono materiali plastici; sostegno alle energie pulite e rinnovabili; tutela dei nostri mari e restauro delle nostre coste; salvaguardia della cultura rurale e delle attività che ne sono portatrici; contrasto agli allevamenti intensivi che arrecano sofferenza agli animali e danni alla salute umana. Dazi nei confronti degli Stati che non rispettano l’ambiente."

Verdi

Europa Verde, la lista formata dalla Federazione dei Verdi e da Possibile, naturalmente sull’ambiente punta tutto. Energie rinnovabili, azzeramento emissioni ed eliminazione totale del carbone, transizione verso un’economia circolare attraverso un Green New Deal, che non lasci però indietro i diritti umani, le politiche di welfare e il benessere sociale di tutti gli abitanti del Pianeta, per i quali va garantita uguaglianza sociale e e giustizia. Insomma, naturalmente i Verdi hanno basato la loro intera campagna elettorale sull’ambiente come chiave di volta per un’Europa più pulita, più sana e giusta, che garantisca i diritti fondamentali a tutti i suoi cittadini. Insieme, hanno aderito al Manifesto dei Verdi Europei, in cui si legge:

“Ora più che mai abbiamo bisogno di agire. Dobbiamo costruire un’Europa democratica e inclusiva, socialmente giusta e sostenibile dal punto di vista ambientale. Abbiamo bisogno di un’economia che serva le generazioni attuali quanto quelle future. Abbiamo bisogno di un’Europa che si assuma una responsabilità globale e non lasci indietro nessuno.”

E ancora:

Vogliamo che l’Europa guidi il mondo in una giusta transizione verso società sostenibili. Rendere la nostra economia più ecologica è un’opportunità storica per creare posti di lavoro e migliorare la qualità della vita, assicurandoci che nessuno sia lasciato indietro. La crisi climatica, la distruzione della natura e l’uso eccessivo di risorse minacciano le fondamenta del nostro benessere e della nostra ricchezza, persino la nostra sicurezza. Il progresso umano può avvenire solo all’interno dei confini del pianeta. La sostenibilità ambientale non è un lusso, è una necessità. Con il calo della biodiversità, l’aria inquinata e l’accelerazione della crisi climatica, l’Europa deve fare molto di più, molto più velocemente, in tutti i campi. Abbiamo l’obbligo di preservare l’ambiente, per le persone oggi come per i nostri figli domani. Dobbiamo garantire che tutti coloro che erediteranno il pianeta siano rappresentati.

Ma la loro proposta per l’ambiente è ampissima, quindi se sei interessato ti consiglio di leggere bene le loro proposte!

La Sinistra

All’interno del suo programma elettorale La Sinistra, lista che unisce Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, non dimentica assolutamente le politiche ambientaliste. Anche European Left, infatti, punta a un Green New Deal per la natura, il clima, la transizione ecologica dell’economia.

Il nostro obiettivo è che L’Europa entro il 2030 riduca le emissioni di gas serra del 65%, il consumo di energia del 40%, e perché il 45% dell’energia venga da fonti rinnovabili. Per questo motivo proponiamo un programma di riconversione ecologica con investimenti nelle filiere industriali, dei trasporti, dell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, pari ad almeno il 3% del Pil europeo, che si può finanziare con buoni emessi dalla Banca Europea degli investimenti e sostenuti dalle Banche Centrali Europee.

E ancora:

Bisogna impedire i processi privatizzazione, inquinamento e sfruttamento delle risorse naturali, ed all’opposto difendere ed estendere i beni comuni. Bisogna bloccare le grandi opere inutili e dannose, come la TAV Torino-Lione. Un nuovo sviluppo e valorizzazione dell’agricoltura vanno perseguiti attraverso una difesa delle biodiversità, quindi opponendosi agli Ogm, difendendo le aree agricole dalla cementificazione, ripopolando le zone rurali interne, valorizzando le produzioni mediterranee. Contemporaneamente vanno difese le risorse del mare, combattendo l’inquinamento e la pesca eccessiva e incontrollata.