Energia verde, la Valle d’Aosta punta sull’idroelettrico per un futuro sostenibile

La Valle d’Aosta si conferma leader in Italia per consumi di energia da fonti rinnovabili. L’idroelettrico regna sovrano, ma il futuro del settore è incerto. Quali sfide e opportunità per la transizione energetica?
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Roberto Russo 29 Marzo 2024

La Valle d'Aosta si conferma regina italiana dell'energia verde, con un consumo di fonti rinnovabili che nel 2022 ha raggiunto il 97,6%. Protagonista indiscusso è l'idroelettrico, che rappresenta il 40% della produzione nazionale e fornisce un servizio fondamentale per la gestione delle risorse idriche. La regione alpina, infatti, non solo soddisfa il proprio fabbisogno energetico, ma esporta circa il 65% dell'energia prodotta alla rete nazionale.

CVA, la società pubblica che gestisce l'idroelettrico in Valle d'Aosta, rappresenta un modello virtuoso di gestione del territorio. Nata nel 1995, ha acquisito nel tempo tutti gli impianti presenti sul territorio regionale, diventando un esempio di autonomia energetica e sviluppo sostenibile. L'obiettivo di CVA è quello di trasformarsi in una "community company", non solo producendo e distribuendo energia rinnovabile, ma anche ridistribuendo le risorse sul territorio e supportando la transizione energetica del Paese.

Verso un futuro sostenibile per l'idroelettrico italiano

Entro il 2027, CVA punta a raggiungere 2 GW di potenza installata da fonti pulite, diversificando il proprio portfolio con eolico, fotovoltaico e agrisolare. Tuttavia, il futuro dell'idroelettrico italiano è incerto. La siccità del 2022 ha causato un crollo record della produzione, con un calo del 38% rispetto all'anno precedente.

Serve quindi un piano di investimenti per aumentare l'efficienza del parco idroelettrico esistente, stimato in circa 15 miliardi di euro nei prossimi dieci anni. La riassegnazione delle concessioni idroelettriche è un passo fondamentale per sbloccare questi investimenti e dare nuovo slancio al settore.

Le sfide future sono numerose: aumentare la capacità di trattenere l'acqua piovana, creare nuovi invasi e sviluppare tecnologie innovative per la gestione delle risorse idriche. L'idroelettrico può giocare un ruolo chiave nella transizione energetica italiana, ma solo se si interverrà tempestivamente per modernizzare il sistema e renderlo più resiliente ai cambiamenti climatici.

L'esempio della Valle d'Aosta dimostra che un modello di gestione pubblica e sostenibile dell'idroelettrico è possibile. La sfida è quella di replicare questo modello a livello nazionale, per fare dell'Italia un leader europeo nella produzione di energia pulita.

Ricordiamo che oltre all'idroelettrico, è importante sviluppare altre fonti rinnovabili come l'eolico e il fotovoltaico. La diversificazione del mix energetico è fondamentale per garantire la sicurezza e l'indipendenza energetica del Paese.

Fonte | GSE

Contenuto validato dal Comitato Scientifico di Ohga
Il Comitato Scientifico di Ohga è composto da medici, specialisti ed esperti con funzione di validazione dei contenuti del giornale che trattano argomenti medico-scientifici. Si occupa di assicurare la qualità, l’accuratezza, l’affidabilità e l’aggiornamento di tali contenuti attraverso le proprie valutazioni e apposite verifiche.