
Lo scorso 8 luglio, solo pochi giorni dopo la tragedia della Marmolada, una lingua di ghiaccio si è staccata dalla catena montuosa del Tian Shan, in Kirghizistan, causando un’enorme valanga che ha rischiato di essere fatale per dieci escursionisti. Uno di loro è riuscito a riprendere il crollo a distanza davvero ravvicinata: il video, diventato virale, mostra tutta la potenza distruttiva della montagna, sfiancata dall’aumento delle temperature e dai cambiamenti climatici.
Fortunatamente se la sono cavata senza riportare danni gravi i membri del gruppo di escursionisti britannici e americani che lo scorso venerdì stavano camminando nei pressi del passo Juuku, nei momenti in cui è avvenuta la slavina. Uno di loro, Harry Shimmin, ha pubblicato su Instagram e YouTube l’impressionante video della valanga.
“Avevamo appena raggiunto il punto più alto del percorso e mi sono separato dal gruppo per scattare delle foto in cima a una rupe. Mentre scattavo le foto ho sentito il rumore del ghiaccio che si spaccava profondamente dietro di me. È qui che inizia il video”, scrive Shimmin. “Ero lì già da qualche minuto, e sapevo che c'era un riparo accanto a me. Ero sul bordo di un precipizio, quindi potevo solo scappare dal rifugio (ecco perché non mi sono mosso). Sì, ho aspettato che fosse l'ultimo secondo per spostarmi, e sì, so che sarebbe stato più sicuro andare subito al rifugio. Sono consapevole di aver corso un grosso rischio. Mi sentivo sicuro, ma a prescindere da ciò, quando la neve ha iniziato a scendere ed è diventato e più difficile respirare, ho pensato di morire”.
Se per gli escursionisti del Kirghizistan c’è stata solo una grande paura, sappiamo oggi più che mai che eventi come questo possono avere un epilogo molto peggiore. E, purtroppo, la crisi climatica è destinata ad aumentare i glacier hazard, le minacce legate allo scioglimento dei ghiacciai, che quest’anno stanno soffrendo in particolare a causa del caldo anomalo.