Eseguito il primo trapianto di un intero occhio: a New York l’intervento “a cui si pensava da secoli” e mai fatto prima

21 ore e 140 operatori sanitari tra chirurghi, infermieri e altri membri dello staff tecnico. Un intervento di ricostruzione parziale del viso eseguito su un uomo di 46 anni rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro che, per la prima volta, ha incluso anche l’occhio del donatore. Forse è stata aperta una nuova strada nel mondo dei trapianti.
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Giulia Dallagiovanna 10 Novembre 2023
* ultima modifica il 10/11/2023

Un intero occhio trapiantato su un paziente: è accaduto a New York ed è la prima volta al mondo. L'intervento è stato eseguito sei mesi fa durante un trapianto parziale di faccia per ricostruire il viso di Aaron James, un veterano di 46 anni originario dell'Arkansas rimasto vittima di un incidente sul lavoro. L'uomo non può ancora vedere, ma la speranza è che con il tempo riesca a recuperare tutte le capacità che aveva prima della tragedia. Per il medico del NYU Langone Health, Eduardo Rodriguez, alla guida dell'equipe che ha eseguito la delicatissima operazione si tratta di "un enorme passo avanti, qualcosa a cui si pensava da secoli ma che non era mai stato eseguito".

Ma andiamo con ordine. Era un normale giorno di giugno del 2021 quando James, che lavorava come guardalinee elettrico in Oklahoma, sopravvive a un terribile scontro con un cavo dell'alta tensione. Riporta ustioni severe lungo tutto il lato sinistro del corpo: il braccio, la gamba, e soprattutto il viso. Vengono colpiti il naso, la bocca e l'occhio sinitro. Da notare che il 46enne è mancino, dunque si tratta di un danno che può pregiudicare im modo molto serio i suoi movimenti.

Di quelle ore, la moglie Meagan James ricorderà la telefonata da un numero sconosciuto mentre stava andando a prendere la figlia a scuola: capì solo tre parole, "Aaron", "incidente" e "grave". Una seconda telefonata arrivò poi da un medico che le riferì delle condizioni del marito dopo i soccorsi e aveva concluso: "L'unica cosa che posso prometterle è che non morirà prima del suo arrivo". Premesse che non facevano prevedere nulla di buono.

E invece, dopo le cure di primo soccorso, Aaron James viene trasferito in un ospedale in Texas dove riceve i primi interventi di ricostruzione. Non sono semplici: il braccio destro viene amputato fino al gomito e al suo posto verrà impiantata una protesi, mentre l'occhio sinistro viene rimosso perché provocava all'uomo un dolore insopportabile. Viene poi sottoposto a un coma farmacologico per 6 settimane e, al suo risveglio, non ricorda nulla dell'incidente.

Due mesi dopo, l'equipe del dottor Eduardo Rodriguez viene a conoscenza del caso di James, si conoscono, e iniziano a discutere la possibilità di un trapianto parziale di faccia. Ma con un'aggiunta mai tentata prima: mantenere anche l'occhio del donatore che, sebbene forse non avrebbe garantito la possibilità di riacquistare la vista, avrebbe comunque permesso di ottenere un aspetto più normale possibile.

A febbraio 2023, l'uomo viene messo in lista d'attesa per il trapianto e a fine maggio riceve la chiamata: c'è un donatore, un uomo sulla trentina appena deceduto la cui famiglia ha acconsentito alla donazione di organi. La porzione di viso trapiantata include praticamente tutto: la pelle, il naso, il sopracciglio sinistro, le labbra, le ossa dello zigomo e del mento, e tutti i muscoli, i nervi e i tessuti che compongono quella parte di faccia. E, appunto, l'occhio. L'intero occhio sinistro, con il nervo ottico, ma anche le cellule staminali del donatore per tentare di rigenerare il nervo e ristabilire le funzioni visive. Un intervento molto complesso, durato 21 ore e con il contributo di 140 operatori sanitari tra chirughi, infermieri e altre figure necessarie.

Oggi Aaron James sta bene e l'occhio mostra notevoli segnali di buona salute. L'uomo, così come i medici, si augura che un giorno torni anche la vista. "È la mia più grande speranza. Se riuscirò a vedere sarà fantastico. Se l'intervento farà da apripista a una nuova strada in campo medico sono completamente a favore", ha dichiarato.

Fonte| NYU Langone Health

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