
L’Organizzazione mondiale della sanità (OMS) aveva stimato che l’inquinamento dell’aria causa ogni anno circa 7 milioni di morti nel mondo. Ti avevamo già parlato di questo report qui. In breve: nel 2019 solo l’1% della popolazione mondiale viveva in luoghi con un livello di qualità dell’aria entro i limiti fissati dall'OMS.
In quest'altro report di World Ai Quality Network, invece, vengono identificati i livelli nazionali di PM 2.5 di tutti i Paesi membri dell'Unione Europea e successivamente viene stilata una classifica che tiene conto della quantità di particolato atmosferico pari o inferiori agli, appunto, 2.5 micron. Il think thank italiano Ispi ha pubblicato un'infografica che ci da, a tutti, la possibilità di visionare l'andamento dell'inquinamento in tutti i Paesi Europei. Le uniche due nazioni che rispettano questi livelli sono Finlandia ed Estonia.
L’Italia, purtroppo, si posiziona fra i peggiori in UE, con una concentrazione annua di 18,9 microgrammi per metro cubo. Il nostro paese è superato solo dalla Croazia e dalla Grecia, che hanno una media rispettivamente di 23,5 μg/m³ e di 19 μg/m³. Questo significa che, lo scorso anno, abbiamo superato il limite dell'OMS di ben 3-4 volte.
Il primato più drammatico su scala mondiale se lo attestano invece N’Djamena in Ciad (con una concertazione di 89.7 μg/m³), Nuova Delhi in India (89.1 μg/m³) e Baghdad in Iraq (86.7 μg/m³).
A questo report, si aggiunge anche un'altra analisi, questa volta interna all'Europa – precisamente fatta dalla Commissione ambiente, in cui viene indicata la correlazione tra inquinamento atmosferico e tasso di mortalità. In sostanza il rapporto pubblicato dall'Agenzia europea per l'ambiente afferma che ogni anno muoiono 1200 giovani o bambini a causa dell'inquinamento atmosferico.
L'esposizione al biossido di azoto e all'ozono a breve termine e al particolato fine, noto anche come PM 2,5, a lungo termine può influire sulla funzionalità e sullo sviluppo polmonare dei bambini. Ciò può portare a malattie respiratorie e cardiovascolari, tra cui l'asma, che colpisce il 9% dei giovani in Europa.
L'esposizione all'inquinamento atmosferico durante la gravidanza è inoltre legata al basso peso alla nascita e al rischio di parto prematuro.
Il rapporto stima che l'inquinamento atmosferico causi più di 1.200 morti premature all'anno tra i minori di 18 anni nei 32 paesi membri del SEE, che non includono Regno Unito , Svizzera o Ucraina.
Sebbene questo numero sia ancora basso rispetto ai decessi complessivi per inquinamento atmosferico, stimati a 311.000 nel 2021, l'impatto della morte o della malattia cronica nella prima infanzia è considerato maggiore.
Tra la popolazione più ampia, le malattie cardiache e l'ictus sono le cause più comuni di morte prematura per inquinamento atmosferico , seguite da malattie polmonari e cancro ai polmoni.