
Con un'azione dimostrativa, Extinction Rebellion –movimento internazionale nato nel 2018 nel Regno Unito, e poi diffuso in tutto il mondo – ha chiesto alla Rai di focalizzarsi maggiormente sulla crisi ecologica e climatica e di trattare la questione come il primo e grande problema di cui informare la cittadinanza.
Attivisti e attiviste del movimento si sono trovati questa mattina, 30 novembre, al palazzo della Rai di via Villasanta a Milano con l'idea di consegnare una lettera di richieste al caporedattore del TGR, Fabrizio Binacchi. Le richieste sono state tre e tutte molto chiare.
Informazione sulla qualità dell'aria nella Regione Lombardia: questo dovrebbe essere il primo servizio del TGR Lombardia, visto che l'aria di Milano e dintorni è talmente pessima da essere uno degli effetti più tangibili della crisi eco-climatica; è necessario anche raccontare le iniziative di mitigazione del problema.
Focus sui bilanci in nome della trasparenza per spiegare al pubblico i finanziamenti che provengono dall'industria fossile e, come conseguenza, rinunciare agli introiti pubblicitari diretti e di sponsoring e a qualunque altra forma di collaborazione commerciale con le compagnie fossili.
Terzo e ultimo punto, parlare di crisi eco-climatica nel modo adeguato: la richiesta di Extinction Rebellion è di formare un gruppo di esperti di comunicazione tra giornalisti e scienziati che si occupi di elaborare indicazioni chiare sul come parlare di crisi eco-climatica, basandosi su dati scientifici e senza dare spazio ai negazionismi.
Non è la prima volta che Extinction Rebellion fa azioni del genere nei confronti della Rai. La campagna lanciata va sotto il nome di “DiRai la verità” e chiede al servizio pubblico, di dire la verità sulla crisi ecologica e climatica e di trattare la questione come il primo e grande problema di cui informare la cittadinanza.
Nell'ambito di questa campagna, alcuni attivisti si sono incollati all’ingresso principale della sede Rai di Milano, altri hanno affisso uno striscione che cita “DiRai la verità”, mentre altre persone hanno bloccato la prospiciente Via Villasanta. Infine, alcuni barattoli di vernice verde sono stati gettati sulla scalinata e su vetri e parete frontali dell’edificio.