Fabrizio e la prima mano bionica che l’ha aiutato a “sentire” di nuovo la temperatura degli oggetti: come funziona

Messa a punto dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, la mano bionica ha permesso a Fabrizio, 57 anni e con l’amputazione della mano destra, di tornare a sentire la temperatura degli oggetti e anche il calore emanato da un’altra persone. L’esperimento è stato un successo in laboratorio e ora la scienza sta studiando come migliorare tale tecnologia per diffonderla il più possibile.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 12 Febbraio 2024
* ultima modifica il 13/02/2024

Il calore del corpo di un’altra persona, Fabrizio non ha potuto sentirlo con la propria mano destra per oltre 40 anni.

Quasi una vita fa, era rimasto vittima di un grave incidente sul lavoro mentre si trovava in un’azienda tessile di Montemurlo, in Toscana, e insieme all’arto aveva perso anche la capacità di sentire il mondo che lo circondava.

Sì, perché poter prendere in mano un oggetto o appoggiarsi a un’altra persona e sentire il calore emanato dalla sua pelle equivale a instaurare una connessione che va oltre i nostri confini corporei.

Ora però Fabrizio, 57 anni, è riuscito a superare parzialmente la sua amputazione transradiale grazie a una nuova protesi sensorizzata capace di fornire un feedback termico realistico e in tempo reale.

Fabrizio, 57 anni, aveva perso la sua mano destra più di 40 anni fa a causa di un grave incidente al lavoro. Grazie a una nuova protesi bionica è riuscito a sentirei di nuovo la temperatura degli oggetti. Photo credit: Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa.

Una sorta di mano bionica con cui Fabrizio è riuscito insomma a distinguere e ordinare manualmente oggetti a temperature differenti e a percepire il contatto corporeo con gli altri essere umani. Con la quale, dunque, ha recuperato quella connessione.

La nuova tecnologia, descritta in uno studio pubblicato sulla rivista Led (Cell Press) e frutto della collaborazione tra la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa e l’École Polytechnique Fédérale di Losanna, trae ispirazione dai precedenti risultati ottenuti sulle sensazioni termiche dell’arto fantasma.

Grazie a quegli studi, i ricercatori sono riusciti a sviluppare un nuovo dispositivo che consente alle persone che convivino con un’amputazione di percepire e rispondere alla temperatura trasmettendo queste informazioni termiche dal polpastrello della protesi all’arto residuo.

Il team di ricercatori ha testato la capacità della mano bionica integrandola direttamente nella protesi di Fabrizio, collegandola in un punto dell’arto residuo per suscitare sensazioni termiche nel suo dito indice fantasma.

A quel punto gli è stato chiesto quindi di distinguere tra oggetti di temperatura e di materiali diversi e Fabrizio ce l’ha fatta.

In particolare, è riuscito a distinguere tra tre bottiglie – alla vista indistinguibili – contenenti acqua fredda, acqua a temperatura ambiente e acqua calda con un'accuratezza del 100%. Senza il dispositivo, la sua accuratezza si fermava al 33%.

Grazie alla mano bionica è migliorata anche la sua capacità di classificare con precisione e rapidità cubetti di metallo di diverse temperature ed è pure riuscito a distinguere quando entrava in contatto da bendato con braccia umane o con braccia protesiche.

Questa tecnologia al momento è stata testata in laboratorio ma il prossimo passo sarà quello di prendere le informazioni termiche provenienti da più punti dell’arto fantasma di una persona amputata e migliorarla ancora di più.

Permettendo, magari, di differenziare le sensazioni termiche e tattili sul dito e sul pollice per aiutarle ad afferrare una bevanda calda. Studiare le sensazioni sul dorso della mano potrebbe migliorare, invece, la sensazione di connessione umana permettendo a chi indosserà la protesosi di percepire quando un'altra persona tocca la loro mano.

L’obiettivo finale, difficile e ambiziosissimo, va ancora oltre: allargare i confini di utilizzo di questo dispositivo e renderlo il più domestico e quotidiano possibile.

Fonte | "A sensory-motor hand prosthesis with integrated thermal feedback" pubblicato il 9 febbraio 2024 sulla rivista Med

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.