Fecondazione artificiale e gestazione per altri per salvare il rinoceronte bianco del Nord dall’estinzione

Gli esemplari maschi di rinoceronte bianco del Nord sono morti tutti, di femmine ne rimangono solo due. La specie è destinata all’estinzione nel giro di pochi anni, ma gli scienziati stanno facendo un ultimo tentativo per salvarli. Prelevare embrioni dalle femmine e fecondarli artificialmente con gli spermatozoi congelati degli esemplari deceduti. Infine, impiantare gli embrioni nell’utero di una femmina di un’altra specie.
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Giulia Dallagiovanna 28 Agosto 2019

La comunità scientifica lo denuncia da diverso tempo: siamo nel bel mezzo della sesta estinzione di massa. E per la prima volta, l'uomo ha un ruolo fondamentale nel determinare la scomparsa (o la salvezza) del 75% delle specie viventi. Sì, ma cosa si dovrebbe fare esattamente? Per quanto riguarda te, come già saprai, dovresti rispettare di più l'ambiente e cercare di ridurre il più possibile il tuo impatto sul Pianeta. Chi invece siede nelle istituzioni e guida la politica di una nazione o globale dovrebbe adottare misure serie per contenere le emissioni inquinanti ed evitare che la Terra diventi un luogo inospitale per quasi tutte le forme di vita. Il resto tocca invece agli esperti, e a dirla tutta la loro parte la stanno già facendo. Ultimo tentativo in ordine di tempo è quello della fecondazione artificiale. O meglio, della gestazione per altri, visto che per salvare il rinoceronte bianco del Nord si farà ricorso a una femmina di rinoceronte meridionale.

A prendere parte al progetto è un gruppo internazionale del quale fa parte anche l'Italia, grazie al laboratorio Avantea, che si occupa proprio di sviluppare tecnologie avanzate per la riproduzione animale e la ricerca biotecnologica. E lo scopo è semplice quanto delicato: salvare la specie dall'estinzione, prelevando gli ovociti dalle ultime due femmine rimaste e fecondandoli con gli spermatozoi congelati, ottenuti in precedenza dagli ultimi rinoceronti bianchi maschi, poi deceduti per cause naturali.

Bisognerà aspettare una settimana per sapere se la procedura ha avuto successo

E il prelievo degli ovuli da Najin e Fatu, che vivono nella riserva naturale di Ol Pejeta Conservancy in Kenya, è avvenuto con successo. Ne sono stati estratti 10, che verranno poi fecondati artificialmente proprio nell'istituto italiano. La tabella di marcia prevede di procedere il 25 agosto e di ottenere almeno due embrioni. Per il loro sviluppo occorrono circa 8 giorni, perciò si saprà se il risultato è stato raggiunto attorno ai primi di settembre. A quel punto, gli embrioni verranno congelati e in futuro saranno impiantati nell'utero di una femmina di rinoceronte meridionale, che ricoprirà il ruolo di madre surrogata.

I ricercatori sono fiduciosi: il seme ha già dimostrato di essere fertile, anche se non è mai stato testato sugli ovuli di queste due femmine. La tecnica che verrà utilizzata, in ogni caso, sarà la stessa. Si chiama Icsi e consiste nell'iniezione degli spermatozoi direttamente nell'ovocita, un adattamento rispetto a quella che viene impiegata sull'essere umano. Ma le speranze per il futuro sono ben più ambiziose: ottenere gameti artificiali di rinoceronte bianco del Nord a partire da cellule staminali.

L'impatto dell'uomo sull'ambiente è dunque molto intenso: siamo la specie che influisce di più sull'assetto del Pianeta. Certe volte, però, lo facciamo per il meglio.