Meno di due mesi fa ti avevamo raccontato della triste sorte di Rafiki, un gorilla di montagna, specie soggetta a un forte rischio di estinzione (si stima che ne sopravviva soltanto un migliaio di esemplari, limitati nelle aree protette di Congo, Ruanda e Uganda), che era stato ucciso da quattro bracconieri nel Parco Nazionale di Bwindi, in Uganda. Rafiki non era un gorilla qualunque, ma era il capo di un branco di 17 individui, che dopo la sua morte è rimasto sprovvisto di una figura leader.
Adesso arriva la notizia che Felix Byamukama, l'uomo che si è dichiarato colpevole di essere entrato illegalmente nell'area protetta e di aver ucciso il gorilla, è stato condannato da una corte del tribunale di Kabale a 11 anni di carcere. In precedenza, Byamukama aveva dichiarato che era stato costretto a uccidere l'animale dopo che questi lo aveva attaccato.
Esulta l'Uganda Wildlife Authority, che ha commentato positivamente la sentenza: "Giustizia è fatta". Le indagini hanno dimostrato che Rafiki è morto dopo essere stato trafitto da un oggetto appuntito, che ha raggiunto gli organi interni. Il giorno dopo, una squadra dell'Uganda Wildlife Authority ha rintracciato Byamukama in un villaggio vicino al parco nazionale di Bwindi, trovandolo con attrezzatura da caccia insieme ad altre tre persone. Costoro, che sono ritenuti coinvolti nell'uccisione di Rafiki, hanno negato le accuse e sono attualmente trattenuti in carcere, in attesa di essere giudicati.