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Gli anticorpi coniugati saranno il futuro terapeutico del cancro al seno inoperabile o metastatico

Sono stati ottenuti da ampi studi randomizzati, risultati promettenti sull’uso degli anticorpi coniugati, datopotamab deruxtecan e trastuzumab deruxtecan, nella terapia carcinoma mammario inoperabile o metastatico.
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Valentina Rorato 14 Novembre 2023
* ultima modifica il 14/11/2023

Gli anticorpi coniugati stanno rapidamente cambiando il panorama terapeutico del cancro al seno inoperabile o metastatico. Al Congresso ESMO 2023, sono stati riportati risultati favorevoli con due famaci (ADC), datopotamab deruxtecan e trastuzumab deruxtecan, da ampi studi randomizzati. Gli anticorpi coniugati sono composti da due parte: un anticorpo monoclonale, progettato per riconoscere e legarsi specificamente a un bersaglio ben specifico, che porta con sé un potente chemioterapico. Ciò consente una terapia di precisione, perché il chemioterapico agisce solo per colpire le cellule cancerose e non quelle sane, riducendo quindi la tossicità.

Lo studio TROPION-Breast01 ha raggiunto il suo endpoint primario,con un miglioramento significativo della sopravvivenza libera da progressione (PFS) riportata con l'ADC diretto da TROP2, datopotamab deruxtecan rispetto alla chemioterapia scelta dallo sperimentatore (6,9 mesi contro 4,9 mesi) in 732 pazienti con carcinoma mammario inoperabile o metastatico positivo per i recettori ormonali e HER2 negativo che avevano ricevuto una precedente chemioterapia.

"Questi risultati positivi stanno ampliando l'elenco degli ADC che si sono rivelati più efficaci della chemioterapia convenzionale nel cancro al seno metastatico privo di amplificazione HER2", afferma la dottoressa. Sarat Chandarlapaty del Memorial Sloan Kettering Cancer Center di New York. Risultati simili sono stati riportati per questa popolazione con trastuzumab deruxtecan nello studio DESTINY-Breast04 e con sacituzumab govitecan nello studio TROPiCS-02.

"Tuttavia disponiamo di dati limitati per indicare quale di questi tre ADC dovrebbe essere somministrato a una data paziente e se potrebbe essere utile utilizzarli in sequenza fra loro". Secondo la dottoressa Chandarlapaty, i risultati sul profilo di sicurezza di datopotamab deruxtecan sono rassicuranti, con solo 2 pazienti su 360 che hanno manifestato malattia polmonare interstiziale, correlata al farmaco di grado ≥ 3 e un tasso complessivamente inferiore (21%) di malattia polmonare interstiziale correlata al trattamento di grado ≥ 3. "Ora abbiamo bisogno di ulteriori strategie farmacologiche per migliorare la durata della risposta nel cancro al seno con basso contenuto di HER2 in misura simile a quanto osservato nel cancro al seno con sovraespressione di HER2. Le domande emergenti nel campo riguardano anche i meccanismi di resistenza e il modo in cui questi alterano la sensibilità verso altri ADC all’interno della classe”.

Fonte | Esmo

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