Gli antidepressivi nel fiumi stanno compromettendo la salute riproduttiva dei pesci

Una ricerca internazionale condotta da biologi della Monash University, in Australia, ha scoperto che le alte concentrazioni nei fiumi e nei corsi d’acqua dolce di fluoxetina, un noto antidepressivo, starebbero riducendo le dimensioni fisiche e la vitalità dello sperma di molte generazioni di guppy. Una minaccia per la salute e la loro sopravvivenza.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 28 Agosto 2024

I fiumi sono ecosistemi ricchissimi: di pesci, anfibi, insetti, piante acquatiche. E pure di farmaci.

Dal Tamigi al Rio delle Amazzoni, sono ben pochi purtroppo i corsi d’acqua oggi ancora non invasi da queste sostanze che quotidianamente utilizzano per prenderci cura della nostra salute.

Considera che una ricerca del 2022 aveva registrato tracce di 61 composti di medicinali in ben 258 fiumi sparsi per tutto il mondo.

Viaggiando dalle nostre mani e poi lungo gli scarichi delle acque reflue, in un modo o nell’altro i farmaci finiscono per disperdersi nei bacini idrici di tutto il mondo determinando un impatto importante sulla vita e sul comportamento degli animali marini.

Uno in particolare oggi starebbe seriamente alterando i corpi e i comportamenti di alcuni pesci al punto da minacciare la loro capacità riproduttiva e dunque la loro stessa sopravvivenza.

Secondo una ricerca internazionale condotta da biologi della Monash University, la fluoxetina, un noto antidepressivo, avrebbe infatti ridotto le dimensioni fisiche e la vitalità dello sperma di molte generazioni di guppy,  un piccolo pesce d’acqua dolce della famiglia Poeciliidae.

I ricercatori, come spiegato sulla rivista Journal of Animal Ecology, hanno catturato 3.600 guppy selvatici e li hanno assegnati casualmente a vasche dotate di ghiaia e piante acquatiche.

Per i successivi 5 anni li hanno esposti a diverse concentrazioni di fluoxetina (zero, bassa e alta) in linea con i livelli riscontrati nell'ambiente naturale e ne hanno poi studiato gli effetti sul comportamento, sui corpi e sui tratti riproduttivi dei pesci maschi.

Gli effetti sono stati notevoli. Anche una bassa esposizione al farmaco era stata in grado di determinare una riduzione delle dimensioni corporee dei maschi, un fattore determinante non solo per l'accoppiamento ma anche per la sopravvivenza diretta: pesci più piccoli sono prede più facili.

Vita, comportamento e sopravvivenza dei guppy sarebbero seriamente minacciate dall’inquinamento da fluoxetina presente nei fiumi del mondo.

Basse dosi di fluoxetin avevano anche ridotto la velocità dello sperma e aumentato la lunghezza del gonopodio, un organo simile a una pinna che gli esemplari maschi utilizzano per fecondare la femmina. Non è finita qui, perché secondo gli scienziati australiani, l’esposizione all’antidepressivo aveva anche influenzato la capacità dei guppy di rispondere ai cambiamenti in natura.

"L'interruzione della plasticità comportamentale e le correlazioni alterate tra tratti critici potrebbero minare la capacità delle popolazioni ittiche di adattarsi alle sfide ambientali, minacciando la loro sopravvivenza a lungo termine", ha spiegato il professor Bob Wong, della School of Biological Sciences e autore principale dello studio.

Fonte | "Long-term effects of widespread pharmaceutical pollution on trade-offs between behavioural, life-history and reproductive traits in fish" pubblicata il 26 agosto 2024 sulla rivista Journal of Animal Ecology