Gli antidepressivi nelle acque rendono i gamberi di fiume più esposti ai predatori: i rischi di questi farmaci per l’ambiente

Uno studio guidato da un team dell’Università della Florida ha cercato di capire gli effetti della dispersione degli antidepressivi nelle acque monitorando i comportamenti dei gamberi di fiume esposti al citalopram: i crostacei tendevano a uscire più facilmente dai nascondigli alla ricerca di cibo, un comportamento che però li rende più esposti ai predatori, con possibili conseguenze per un intero ecosistema.
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Alessandro Bai 8 Luglio 2021

Utilizzare un antidepressivo comporta una serie di responsabilità: ascoltare attentamente le indicazioni del medico che l'ha prescritto, rispettare le istruzioni del bugiardino e… smaltirlo nel modo corretto, per il bene dell'ambiente. Forse non ci hai mai pensato, ma i farmaci antidepressivi spesso finiscono per inquinare le acque a causa della cattiva gestione sia delle aziende farmaceutiche che delle persone che li utilizzano, provocando però seri effetti sugli ecosistemi. Ad esempio, un team guidato dai ricercatori dell'Università della Florida ha scoperto che, in seguito all'esposizione a questi medicinali, i gamberi di fiume tendono a comportarsi diversamente, con il rischio di diventare più vulnerabili ai predatori. Potrebbe sembrarti una cosa da poco, ma devi sapere che in natura anche una modifica così piccola può influenzare il destino di tantissime altre creature.

La dispersione degli antidepressivi nelle acque è un problema di cui si parla troppo poco ma che, purtroppo, è reale. Nel loro studio pubblicato su Ecosphere, i ricercatori si sono soffermati in particolare sul citalopram, un antidepressivo tra i più prescritti in tutto il mondo e le cui tracce, di conseguenza, possono inquinare gli ecosistemi acquatici in diversi modi, per esempio a causa di un sistema fognario difettoso oppure semplicemente per colpa di uno smaltimento sbagliato da parte delle persone, che magari gettano via le pillole inutilizzate senza pensarci troppo. Sì, perché oltre a favorire la produzione di serotonina nell'uomo, un farmaco come il citalopram purtroppo ha un effetto anche sugli animali, e non è positivo.

Secondo quanto osservato dai ricercatori, infatti, i gamberi di fiume che abitano acque contaminate da questi medicinali, sembrano diventare più coraggiosisocievoli e vogliosi di trascorrere più tempo fuori dai propri nascondigli, specialmente alla ricerca di cibo. Si tratta di un comportamento insolito per questi crostacei, che in questo modo però possono essere attaccati più facilmente dai predatori, modificando alcune dinamiche delicate della rete alimentare, dato che i gamberi rappresentano un tassello fondamentale per questi ecosistemi acquatici, nei quali mangiano piante, insetti e persino piccoli pesci.

Nell'esperimento che ha permesso al team di ricerca di scoprire questi cambiamenti, 2 gruppi di gamberi di fiume sono stati collocati per 14 giorni in 2 diversi torrenti artificiali che simulavano l'ambiente naturale dei crostacei, ma solo in uno l'acqua conteneva tracce di citalopram, un antidepressivo appartenente al gruppo degli inibitori selettivi della ricaptazione della serotonina. Secondo Lindsey Reisinger, co-autrice dello studio, "è stato sorprendente vedere fino a che punto cambiava il comportamento degli animali". In passato, infatti, si pensava erroneamente che l'inquinamento farmaceutico fosse presente nelle acque in dosi troppo ridotte per uccidere gli animali, ignorando però che bastano piccole modifiche all'aggressività, all'olfatto o al processo di corteggiamento per mandare in crisi un intero ecosistema. In attesa di nuovi studi che valuteranno più attentamente l'impatto di questi farmaci sugli ambienti acquatici, è importante rendersi conto del problema: un antidepressivo va utilizzato con attenzione, dall'inizio alla fine.

Fonte| "Exposure to a common antidepressant alters crayfish behavior and has potential subsequent ecosystem impacts" pubblicato su Ecosphere il 15 giugno 2021