
“Gli agricoltori sono al centro della nostra economia: producono il cibo sulle nostre tavole e sono i custodi della terra da cui proviene”: ad affermarlo è Thérèse Coffey, Segretario di Stato per l’ambiente, l’alimentazione e gli affari rurali del Regno Unito. Lo ha detto in occasione della pubblicazione degli Schemi di gestione ambientale del territorio (Environmental Land Management schemes, Elms) per l'agricoltura britannica nell'era post-Brexit. Perché te ne parliamo? Perché le aziende agricole riceveranno sussidi per il lavoro che svolgeranno a favore dell'ambiente e se faranno ricorso a metodi sostenibili di produzione alimentare.
In altre parole, gli agricoltori riceveranno denaro pubblico per attività come la gestione dei parassiti delle colture, purché effettuate senza l'uso di prodotti industriali inquinanti e in ottica del raggiungimento del net zero. Questo perché, per citare sempre Coffey: “Produzione di cibo e custodia della Terra vanno di pari passo e stiamo accelerando la diffusione dei nostri programmi agricoli in modo che tutti possano essere sostenuti finanziariamente mentre proteggono il pianeta e producono cibo in modo più sostenibile”.
I fondi Elms vanno a sostituire i sussidi europei che il Regno Unito non può più ricevere, in quanto non più parte dell'Unione europea. Devi sapere che rappresentano il più grande cambiamento della politica agricola britannica negli ultimi quarant'anni.
Nello specifico gli Schemi di gestione ambientale del territorio prevedono tre regimi di pagamento:
Da notare che l'incentivo per l'agricoltura sostenibile è stato ampliato per includere pagamenti per la cura di siepi, prati e terreni.
Una misura quella del Regno Unito che si affianca a quella del governo francese che ha deciso di erogare fondi agli agricoltori che non useranno più glifosato. Iniziative senza dubbio perfettibili ma, come ha notato Martin Lines, presidente della Nature Friendly Farming Network, è pur sempre un inizio.