Gli orsi Jj4 e Mj5 sono salvi per un altro mese: il Consiglio di Stato ha accolto il ricorso di LNDC

Una piccola, ma significativa, vittoria di LNDC Animal Protection: il Consiglio di Stato ha accolto il loro ricorso concedendo, di fatto, un ulteriore mese di vita a Jj4 e Mj5.
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Roberto Russo 14 Giugno 2023

Nonostante il Tar di Trento abbia già sospeso l’uccisione degli orsi Jj4 e Mj5 fino a fine giugno, per LNDC Animal Protection – associazione impegnata nella difesa degli animali – la sentenza del tribunale non avevo messo del tutto al sicuro i due orsi tanto da decidere di far ricorso al Consiglio di Stato contro queste pronunce.

Il risultato? Il Consiglio di Stato ha concesso udienza all'associazione a metà luglio: in quell'occasione la LNDC Animal Protection chiederà l'annullamento della decisione di uccidere i due orsi. Di fatti, per come stanno le cose ora, alla fine del periodo di sospensione, la Provincia Autonoma di Trento potrebbe essere libera di abbattere i due esemplari.

Un cammino fatto di piccoli passi

In pratica il prossimo 13 luglio LNDC Animal Protection sarà presente all'udienza del Consiglio di Stato per chiedere di confermare la sospensione dell'uccisione dei due orsi fino al 14 dicembre, quando è prevista una nuova udienza al Tar di Trento per decidere in merito ai decreti della Provincia Autonoma di Trento. “Ovviamente, il nostro obiettivo sarà di ottenere dal Tar l’annullamento totale dei decreti emessi da Fugatti per uccidere i due orsi”, chiosa Michele Pezone, responsabile Diritti Animali LNDC Animal Protection. E poi conclude: “L'unica colpa di Jj4 e Mj5 è quella di essersi comportati da orsi”.

È una piccola vittoria, come sottolinea Piera Rosati, Presidente LNDC Animal Protection, perché permette almeno di guadagnare tempo: “Continueremo su questa strada e ci batteremo sempre per salvare Jj4 e Mj5 dalla cieca propaganda che vuole usare gli orsi come capri espiatori per coprire le mancanze della Provincia Autonoma di Trento e del suo presidente Fugatti, sempre pronto a uccidere ma incapace di mettere in atto una seria azione di prevenzione degli incidenti”. D'altronde, le strade alternative all'uccisione degli animali esistono, come dimostrano le ordinanze del comune abruzzese di Villalago per proteggere l'orsa Amarena e i suoi cuccioli.