Si allunga la lista rossa, quella degli uccelli marini del Regno Unito in grave pericolo e che per questo necessitano di essere tutelati al più presto.
Le sue colonie di uccelli marini nidificano sulle scogliere ma da decenni ormai le popolazioni vengono dimezzate a causa di una lunga serie di pressioni che, ovviamente, fa capo al cambiamento climatico,
Dei 26 uccelli marini che si riproducono sulle coste e sulle isole del Regno Unito, 10 sono ora nella lista della Royal Society for the Protection of Birds e cinque specie sono state aggiunte proprio ora.
Dopo la pulcinella di mare, il gabbiano tridattilo, il gabbiano reale, la sterna rosata e lo skua artico sono stati aggiunti alla lista:
La minaccia numero uno per gli uccelli marini, dicevo, si chiama crisi climatica. E a cascata tutte le sue conseguenze come la mancanza di cibo e la perdita di habitat oltre ovviamente alle pratiche di pesca non sostenibili, lo sviluppo di energie rinnovabili offshore e la predazione.
Questo incremento della lista è il più grande aumento mai registrato nel numero di uccelli marini nella Lista Rossa, che è il livello più alto di preoccupazione per la conservazione.
Dal 1996 le associazioni inglesi per la tutela della biodiversità stilano tre liste considerando, oltre a quella rossa, anche una lista ambra o verde a seconda del loro livello di preoccupazione per la conservazione.
Non solo. È un ulteriore cattiva notizia che si aggiunge ai già terribili risultati del censimento degli uccelli marini che recentemente ha dimostrato come il 62% delle specie del Regno Unito sia in forte in declino.
Tra le azioni chiave e per salvare i gli uccelli marini del Regno Unito la Royal Society for the Protection of Birds chiede di: