Greta Thunberg a Torino: “Il 2020 sia l’anno della azione”

Davanti a una piazza Castello affollata la giovane attivista svedese ha ricordato i motivi della sua protesta e di quella di milioni di giovani: “Qualunque sia l’esito della Cop25 di Madrid, non ci dobbiamo fermare. Restiamo uniti per dare vita al cambiamento”.
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Federico Turrisi 13 Dicembre 2019

"Benvenuta, Greta, nella città più inquinata d'Europa". Così questo pomeriggio a Torino è stata accolta Greta Thunberg  dai ragazzi di Fridays for Future del capoluogo piemontese. L'attivista svedese, visibilmente emozionata, prende la parola di fronte alla folla di 5 mila persone riunite in piazza Castello, che gridano in coro il suo nome.

"Sono orgogliosa di essere qui a Torino. Quando ho visto le immagini dello strike dello scorso 27 settembre, con le strade della città piene di giovani manifestanti, mi sono sentita piena di speranza" – ha esordito Greta Thunberg.

"La Cop25 di Madrid si sta per concludere e sappiamo che il suo esito sarà deludente. Ancora una volta i leader mondiali stanno scappando dalle loro responsabilità. Ma qualunque sia l'esito, noi dobbiamo continuare a lottare, non dobbiamo fermarci. Non è giusto" – ha continuato l'attivista, interrotta più volte dagli applausi della folla – "che le nuove generazioni, i giovani, debbano affrontare questa crisi di cui non sono loro i responsabili ma gli adulti, che si comportano come se non esistesse un domani. Ma il domani non può essere dato per scontato, dipende da noi e dobbiamo lottare per il nostro futuro".

"Il 2019 sta terminando e sta per iniziare una nuova decade dove si deciderà il nostro futuro; siamo noi, le persone, la speranza. Se restiamo uniti ce la possiamo fare, possiamo cambiare le cose. Il 2020 deve essere l'anno dell'azione". Greta Thunberg ha poi terminato il suo intervento con una domanda: "Siete con me?".

Adesso la sedicenne svedese è diretta verso casa, verso Stoccolma, dove per il periodo natalizio si prenderà una pausa. L'obiettivo è tornare più carica che mai con l'inizio del 2020 per fare in modo che l'emergenza climatica venga posta in cima alle agende dei governi di tutto il mondo.