I 5mila palloncini azzurri lanciati in omaggio a Silvio Berlusconi: le possibili conseguenze sull’ambiente

Un gesto forse spinto dall’emotività di questi giorni, ma sicuramente irresponsabile. Non è una novità che siamo nel mezzo di una crisi climatica gravissima e che stiamo soffocando sotto il peso dei nostri rifiuti. Davvero non c’erano alternative per omaggiare una persona che è venuta a mancare?
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Giulia Dallagiovanna 16 Giugno 2023

Perché è un gesto ad effetto, perché incanala tutte le emozioni che si sperimentano durante una celebrazione, che si tratti di una festa o di un ultimo saluto, perché, semplicemente, è bello da vedere. Sono tante le ragioni per cui potresti aver partecipato anche a un tradizionale lancio di palloncini, pratica che peraltro è tuttora piuttosto in voga per matrimoni, baby-shower, compleanni e via dicendo. E avranno avuto le loro motivazioni anche i promotori del volo di 5mila palloncini azzurri a Cologno Monzese lo scorso 14 giugno, mentre nel Duomo di Milano si tenevano i funerali di Silvio Berlusconi. Mediaset, assieme ad altre aziende fondate dal Cavaliere, ha voluto così omaggiare l'imprenditore ed ex presidente del Consiglio. Ma, per quanto estetico e mosso dall'emotività di questi giorni, si è trattato di un gesto irresponsabile.

Siamo nel mezzo di una crisi climatica senza precedenti, e non è una novità. Così come non è nemmeno un segreto che le principali cause di questa emergenza sono le emissioni inquinanti e l'enorme mole di rifiuti che l'essere umano è stato in grado di produrre in tempi relativamente brevi. In questo frangente, in cui il Pianeta è già soffocato dalla plastica, liberare in cielo 5mila sfere di plastica morbida è un'iniziativa davvero incomprensibile. Sono stati messi in pericolo uccelli, pesci e altri animali, per non parlare delle sostanze contaminanti che si producono durante la loro lunga degradazione. Non solo, ma il gesto è stato ripreso anche dalle tv, creando un elevatissimo rischio emulazione.

Ad oggi, solo il Trentino ha vietato il lancio di palloncini su tutto il suo territorio. Nel luglio del 2021, le associazioni Marevivo e Plastic Free avevano lanciato assieme la petizioneBasta palloncini in volo, fermiamo il disastro ambientale” per chiedere che un simile divieto venisse inserito nella legge SalvaMare, provvedimento che al momento non ha ancora i decreti attuativi (a distanza di un anno dalla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale).

Ma qual è, insomma, il problema di queste allegre sfere colorate? Prima di tutto, non sono biodegradabili. Ma anche se lo fossero, il loro impatto ambientale non risulterebbe poi così ridotto. Sapevi, ad esempio, che il loro volo può rappresentare un vero incubo per gli uccelli migratori? I volatili si posso infatti impigliare nei nastri o nei cordini, oppure essere confusi da questi oggetti sconosciuti che si trovano proprio nel bel mezzo della loro rotta.

Dopo lunghe distanze, e dunque totalmente sfuggito alla vista e al controllo di chi lo ha liberato in aria, il palloncino esplode e, semplicemente, precipita a terra, in un corso d'acqua o nel mare. A quel punto, le plastiche inizieranno a consumarsi e a produrre pezzetti sempre più piccoli: le microplastiche. Uccelli, pesci e altri animali finiscono per ingerirle, riportando gravi problemi all'apparato digerente o, addirittura, morendo. L'Università della Tasmania qualche anno fa li metteva al terzo posto della classifica dei rifiuti più pericolosi per uccelli marini, tartarughe e foche.

L'Università della Tasmania considera i palloncini il terzo rifiuto più pericoloso per uccelli marini, tartarughe e foche

Lo stesso studio dimostrava come, invece, per gli uccelli marini rappresentasseo il pericolo numero 1: i volatili che ingeriscono questi frammenti colorati hanno 32 volte la probabilità di morire rispetto ai loro simili che non li hanno mangiati.  E ancora, una ricerca pubblicata su Plos One spiegava come proprio i pezzi di palloncini rappresentassero l'80% di tutti i rifiuti rinvenuti dentro lo stomaco delle tartarughe marine.

Infine, non dimentichiamoci che i palloncini vengono gonfiati con l'elio, un gas che non è rinnovabile, ma è preziosissimo in medicina. Viene infatti utilizzato per raffreddare i magneti superconduttori degli scanner MRI, impiegati per le risonanze magnetiche. Sprecarlo in questo modo è davvero un peccato.

Ci sono tanti gesti che si possono compiere per celebrare o rendere omaggio a una persona che è venuta a mancare. Piantare alberi, ad esempio, è una forma di ricordo molto più duratura. E che sicuramente non fa danno.