I 7 modi per prevenire la demenza: da una miglior gestione dello stress fino allo studio

La scienza ad oggi ha identificato 12 fattori di rischio modificabili che contribuiscono al rischio di sviluppare una forma di demenza. Siccome, però, intervenire su tutti contemporaneamente può risultare complesso, ne ha individuati 7 che, se cambiati, possono aiutare a prevenire il declino cognitivo.
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Kevin Ben Alì Zinati 16 Aprile 2024
* ultima modifica il 17/04/2024

La demenza rappresenta la fase di declino delle nostre facoltà mentali e nel tempo può diventare così grave da interferire con la nostra vita quotidiana.

Più che la diagnosi precoce, oggi lo strumento più efficace che abbiamo a disposizione per cercare di contrastarla è la prevenzione.

Ovvero la messa in pratica di abitudini e comportamenti in grado di evitare o rimandare l’insorgenza del declino cognitivo e delle malattie neurodegenerative ad esso collegate, come la malattia di Alzheimer.

La scienza da tempo ha individuato il ruolo determinante di alcuni fattori connessi allo sviluppo delle demenza e in base alla loro natura li ha divisi tra i cosiddetti “fattori non modificabili” e quelli invece “modificabili”.

Sui primi, come puoi intuire, c’è poco da fare: l’età, il sesso (quello femminile soprattutto) e la genetica (con il gene APOE) sono elementi su cui è impossibile intervenire. Sugli altri, invece, abbiamo un certo margine.

Fare prevenzione, dunque, significa agire sui quei fattori “modificabili” perché dipendono dalle nostre scelte e dalle nostre abitudini di vita. Ad oggi la scienza ne ha individuati 12:

  • Inattività fisica
  • Fumo
  • Eccessivo consumo di alcol
  • Eventuali lesioni alla testa
  • Lontananza dai contatti sociali
  • Obesità
  • Ipertensione
  • Diabete
  • Depressione
  • Disturbi dell’udito
  • Bassi livelli di istruzione
  • Esposizione all’inquinamento atmosferico.

Intervenire su questi 12 fattori, per la scienza contribuirebbe a ridurre quasi del 40% il numero dei casi di demenza. Siccome però può risultare molto complicato metterli tutti quanti contemporaneamente nel mirino, ne ha individuati (almeno) 7 che, se modificati realmente, potrebbero offrire diversi benefici al cervello durante il naturale processo di invecchiamento.

Fare attività fisica

Modificare le proprie abitudini di vita sostituendo l’attività fisica regolare e costante alla sedentarietà può contribuire parecchio alla tua salute in generale e, più nello specifico, a quella del tuo cervello.

Il movimento e l’esercizio fisico infatti contribuiscono alla neuroplasticità del cervello e mantengono attive le sue cellule, preservandole dal un decadimento precoce.

Fare sport, insomma, può aiutarti a tenere lontana la demenza.

Tenere la pressione bassa

Se dai nuovamente un’occhiata alla lista che ti ho fatto prima, vedrai che ho citato il fumo di sigaretta e un’alimentazione poco sana (oltre all’inattività fisica di cui ti ho appena parlato).

Si tratta di fattori che, insieme, favoriscono lo sviluppo dell’ipertensione e quindi della demenza.

I dati scientifici infatti mostrano che se non controllata, l’ipertensione è effettivamente legata a a un aumento del rischio di sviluppare dementa con l’invecchiamento.

Persone oggi di 70-80 anni che a 40-50 avevano la pressione alta sono quelle a più alto rischio demenza.

È chiaro dunque che come prevenzione per la demenza può risultare determinante ridurre o eliminare il consumo di tabacco così come seguire una dieta equilibrata.

Evitare l'asocialità

Perseverare in comportamenti che tendono alla solitudine e all’isolamento è un altro fattore da modificare per prevenire l’insorgenza della demenza.

È noto che l’interazione sociale e l’elaborazione di informazioni offre importanti benefici alla salute del cervello. All’opposto, infatti, chi intesse e vive ottime relazioni sociali guadagnerebbe quasi 10 anni di vita in più.

Non mangiare cibi ultra-processati

La salute del cervello, come hai intuito, passa anche da ciò che mangi. Seguire un’alimentazione poco sana e disordinata e consumare cibi ultra-processati significa favorire il rischio di sovrappeso e obesità, l’insorgenza di microinfiammazioni nel cervello e una scarsa salute del microbioma intestinale, anch’esso coinvolto nella produzione dei neurotrasmettitori.

All’opposto, preferire cibi spazzatura riduce le possibilità di consumare cibi sani e salutari per il cervello, come le verdure a foglia verde, il pesce che è assai ricco di omega-3 o la frutta.

Gestire meglio lo stress

Uno dei peggiori nemici per la salute del cervello è sicuramente lo stress. Trascorrere lunghi periodi stressanti, fatti di ansia e angoscia, può avere un ruolo nello sviluppo precoce della demenza.

Livelli alti di cortisolo, dovuti appunto allo stress, possono danneggiare il cervello.

Più che eliminarlo, dal momento che appare praticamene impossibile, il segreto è cercare di gestire meglio lo stress, imparando a concedergli il giusto spazio nella tua vita e nella tua testa.

Dormire bene

La buona qualità del sonno è il segreto dietro a una buona salute generale: è ovvio, dunque, che dormire bene aiuta anche a preservare la salute del cervello.

Durante le fasi di riposo notturno, infatti, il cervello non si spegne ma anzi resta attivo e impegnato in meccanismi di pulizia da tutte le sostanze tossiche e di scarto accumulate durante la giornata.

Imparare sempre

Non si smette mai di imparare, si dice. Vero: ma per la salute del tuo cervello è bene non smettere mai di farlo per davvero.

Seguire la propria curiosità e impegnarsi per comprendere e capire un argomento stimola le tue capacità cognitive e ti aiuta a tenere la mente attiva, tenendo così lontano il declino.

Fonte | Humanitas

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