
"Borsellini delle sirene" è l'affascinante nome che viene dato alle sacche delle uova di alcune specie di squali e razze. Spesso queste borse – perché questo sembrano – si trovano sulle spiagge e per il loro aspetto rischiano di essere scambiate per sacchi dell'immondizia.
A seconda della specie, hanno infatti un colore tra il bianco-giallo traslucido e il nero e misurano dai 5 ai 10 centimetri. Non solo: hanno anche dei filamenti (quattro, in genere) che servono per far ancorare queste sacche agli scogli o ai coralli. Solitamente quando arrivano sulla battigia sono vuote, ma alcune potrebbero contenere ancora gli embrioni.
Te ne parliamo perché in questi giorni le spiagge di Ponente, Levante e Baia Flaminia di Pesaro sono praticamente invase da queste sacche. Ed è una buona notizia, perché vuol dire che è in corso un ripopolamento del Mar Adriatico. Una buona notizia soprattutto perché solo qualche tempo l'ultimo report Fao sullo stato della pesca nella zona del Mediterraneo e del Mar Nero sottolineava come la pesca stia mettendo a rischio l'equilibrio della fauna marina.
In genere in primavera i borsellini delle sirene arrivano sulla spiaggia, spinte dalla maree. Ma quest'anno sembravano farsi attendere troppo, fino a quando pochi giorni fa è iniziata l'invasione (nell'accezione positiva del termine).
Roberto Malini, scrittore e co-presidente dell’associazione per i diritti umani e l’ambiente EveryOne Group, ha commentato l'evento definendolo come una "primavera del mare anticipata", effetto di un risveglio della fauna ittica.
Se passeggiando su una spiaggia ti imbatti in questi borsellini delle sirene (che, tra l'altro, hanno anche un altro nome meno poetico, e cioè: "piccoli diavoli"), cosa devi fare?
Per prima cosa stai attento a non calpestarli e non portarli via. Poi, senza toccarli, prova a guardarli per osservare se sono ancora piene. Se è così, prova delicatamente a rimetterle in mare.
L'uovo contenuto in queste sacche (ogni borsellino contiene un solo uovo fecondato) può sopravvivere alcune ore sulla battigia, ma lontano dall’acqua gli embrioni morirebbero.
Magari se ne vedi qualcuna e non sai cosa fare, avvisa le associazioni animaliste della zona che senza dubbio interverranno nel modo migliore.