
Per raccontarti dell'importanza cruciale che possono avere i castori in scenari di crisi climatica e in luoghi dove vige da tempo la siccità, partiamo da una storia in cui governi, amministrazioni locali e comunità hanno proprio reintrodotto i castori nell'ambiente.
In Gran Bretagna i castori non erano più presenti fin dal sedicesimo secolo: fu allora che, per via della caccia eccessiva, le popolazioni locali di castori si estinsero. Seguendo le direttive dell'Unione Europea (parliamo di un periodo pre-Brexit) in Gran Bretagna, dopo alcuni ritardi burocratici, si iniziò a reintrodurre questa specie estinta per proteggere l’ambiente e stimolare il turismo naturalistico. Si era un po' scettici all'inizio, ma l'operazione ha dato i suoi frutti.
Ora lungo le rive del fiume Otter, nel Sud-Est della Gran Bretagna, i castori non sono più una rarità e sono tornati a fare quello per cui sono famosi, ovvero le dighe.
L'esperimento sul fiume Otter ha dimostrato come l'abilità degli animali abbia rifornito e migliorato l'ecologia del fiume e le loro dighe abbiano funzionato come difese naturali contro le inondazioni, aiutando a proteggere le abitazioni più a valle. Gli studi dimostrano che le dighe dei castori fungono da vere e proprie protezioni, tanto che riescono a far diminuire le alluvioni del 60%.
Inoltre la possibilità di avere una riserva idrica naturale porta sia a un aumento della vegetazione in uno specifico luogo perché l'acqua, in stile inondazione, non distrugge il verde. Inoltre la stessa riserva idrica può essere utilizzata come fonte d'acqua dei singoli paesi o villaggi.
Queste aree umide, poi, sono essenziali per mantenere l'umidità del suolo durante i periodi di siccità, contribuendo a prevenire gli incendi e a promuovere la biodiversità
Infine l'acqua nelle dighe genera vita e si rivedono anche alcuni pesci. Un ricerca dell'Università di Exeter ha evidenziato che in quelle piscine d'acqua che si vengono a creare grazie alle dighe dei castori, ci sono 37% di pesci in più rispetto ad altri punti del fiume. Ma sono cresciuti e di molto anche i siti in cui le rane depongono le loro uova; è cresciuta la popolazione di scarafaggi, aironi, bisce, martin pescatori, cinciallegre. Ed è anche tornato a farsi vedere un raro tipo di pipistrello noto come barbastello.