I consigli per ridurre l’inquinamento causato delle microplastiche durante i lavaggi in lavatrice

L’associazione ambientalista Marevivo, dopo la messa al bando delle microplastiche nei cosmetici, ha lanciato una nuova campagna di sensibilizzazione per ogni volta che usiamo la lavatrice, senza pensare a cosa stiamo buttando nelle acque dei nostri mari.
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Gaia Cortese 4 Gennaio 2019

Sono invisibili, ma sono ovunque. Sono le microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici in lavatrice. L’aspetto grave della vicenda è che inquinano il nostro mare. Ogni carico di lavatrice, infatti, produce milioni di microfibre di dimensioni inferiori a 5 mm che non solo si riversano nel mare, ma una volta ingerite dagli organismi marini, entrano a far parte della catena alimentare. Succede perché per ogni lavaggio, almeno il 40% delle microfibre non viene trattenuto dagli impianti di trattamento e finisce nell’ambiente marino. Una volta raggiunto l’ecosistema marino, questi piccolissimi frammenti diventano molto pericolosi: iniziano, infatti, ad assorbire ogni sostanza tossica o inquinante che si trova nell’acqua (e si sa che, di questi tempi, il mare non eccelle per pulizia); scambiati poi per cibo, vengono ingeriti dai pesci di piccola e media grandezza che, se in un primo momento intossicano se stessi, finiscono per intossicare anche l’uomo, in cima alla catena alimentare.

Al ritmo di lavatrici che ogni famiglia fa quotidianamente, e con la quantità di indumenti in microfibra che vengono prodotti, se la situazione attuale è già preoccupante, immagina cosa dovremo aspettarci tra qualche anno. Per questo motivo, dopo aver ottenuto il divieto delle microplastiche nei cosmetici, l'Associazione Marevivo, ha recentemente lanciato la campagna di sensibilizzazione #stopMicrofibre; lo scopo è quello di far conoscere il problema alle persone e di sensibilizzarle sul pericolo rappresentato dalle microplastiche rilasciate dai tessuti sintetici in lavatrice.

E tu cosa puoi fare?

Forse non potrai ripulire il mare dalle microplastiche e da altre sostanze tossiche, ma anche tu puoi fare qualcosa. Ridurre gli acquisti è la prima abitudine da imparare. Più si mette un freno alla produzione di abbigliamento in materiali sintetici, meglio è. E si sa, come cala la domanda, dovrebbe calare anche l’offerta. Lava meno, il che non significa che devi trascurare la tua igiene e quella della tua famiglia, ma che facendo maggior attenzione si può ridurre il carico della lavatrice. Lava poi a temperature basse impostando dei cicli di lavaggio brevi: non occorre infatti lavare a 90° per ottenere un bucato pulito. Infine, limita l'uso del detersivo. Il mare te ne sarà grato.