I dolci di Carnevale: quali sono quelli tradizionali per festeggiare senza rimorsi di coscienza per le calorie

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Il proverbio “A Carnevale ogni scherzo vale” potrebbe essere rimpiazzato da un “A Carnevale ogni prelibatezza vale” perché tra dolci fritti o al forno c’è davvero l’imbarazzo della scelta. Ogni Regione ha le sue specialità: una più gustosa dell’altra.
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Gaia Cortese 25 Febbraio 2019

Sono trascorsi più di due mesi dal Natale, un periodo sufficiente per essersi ripresi da certe porzioni di pandoro, mangiate a colazione o a merenda con una certa nonchalance. Ora tocca al Carnevale, che come festa certo non delude in quanto a varietà di dolci da concedersi. Vediamola così: sarà l'ultimo strappo alla regola prima di concentrarsi sulla prova costume. Non tirarti indietro davanti ad un assaggio di chiacchiere o di tortelli, ma occhio sempre a non esagerare. Nello specifico, fai attenzione ai fritti, perché tra chiacchiere, frittelle di mele e tortelli ricoperti di zucchero semolato, rischi davvero di ingerire moltissime calorie.

I dolci tradizionali di Carnevale

Ecco quali sono i dolci classici di Carnevale.

Le chiacchiere fritte

Nel Lazio le chiamano Frappe, in Piemonte e in Liguria Bugie, per i toscani sono Cenci e Sfrappole per gli emiliani. Ma ovunque sono conosciute come le chiacchiere: sono il dolce forse più conosciuto per festeggiare il Carnevale. Solitamente sono fritte, ma negli ultimi tempi è facile trovare anche, in versione più light, le chiacchiere al forno.

Le castagnole

Farcite con crema pasticcera, ricotta o panna, le castagnole sono davvero buonissime. Sembra che la ricetta risalga al Settecento. Anzi non una ricetta, ma ben quattro, ritrovate in un manoscritto nell'archivio di stato di Viterbo.Non è neppure raro trovare castagnole al cioccolato al latte, fondente o bianco.

I tortelli

I tortelli hanno un impasto molto simile a quello delle castagnole. La ricetta è a base di farina, burro, zucchero, latte, uova e liquore, solitamente farcito con crema pasticcera. Un tempo i tortelli veni

vano mangiati in compagnia come segno di buon augurio in un periodo di fame e carestia.

Le fritole

Diffuse a Trieste, in alcune zone della Sicilia e in altre città italiane, le fritole sono una ricetta veneziana. Vengono preparate con uova, farina, lievito e latte, e rese ancora più gustose con l’aggiunta di uva sultanina. Potresti trovare la classica fritola veneziana, quella alla crema e quella allo zabaione. In passato erano preparate dai fritoleri, antichi pasticcieri, che fanno la loro comparsa in alcune opere di Goldoni.

I galani

Sono le chiacchiere venete, ossia sfoglie di pasta fritta nell’olio, spolverate di zucchero a velo. I galani si presentano come strisce di pasta, solitamente a forma di nastro. Questa caratteristica forma li distingue dai crostoli, più grezzi e diffusi soprattutto nell'entroterra, ma tipicamente di forma rettangolare.

I ravioli fritti

In Emilia Romagna il Carnevale si festeggia con i ravioli fritti ripieni di marmellata. L’impasto utilizzato è diverso da quello salato: si tratta di una pasta frolla, preparata con olio invece che con il burro, farcita come un raviolo.

Gli arancini di Carnevale

Gli arancini di Carnevale sono dei tipici dolci marchigiani preparati per festeggiare il Carnevale. La ricetta prevede un impasto a base di farina, uova, zucchero e burro da insaporire con la scorsa di un'arancia grattugiata prima di procedere con la cottura che di solito è fritta.

I dolci di Carnevale al forno

Le castagnole

Le castagnole al forno sono una variante della ricetta classica che prevede solitamente una ricca frittura del dolce. Evitando di friggerle in padella si dimezzano le calorie. La cottura al forno quindi non è solo una buona soluzione per chi è a dieta, ma anche per accompagnare le feste dei bambini.

Il migliaccio napoletano

Il migliaccio è un dolce tipico della tradizione napoletana, legato soprattutto al Carnevale. Oggi la ricetta è a base di semolino, ma in passato l’ingrediente principale era il miglio: la farina ottenuta da questo cereale, infatti, era legata alla cucina povera partenopea. Oggi si usa invece il semolino, cotto insieme al latte e al burro ed amalgamato ad altri ingredienti come le uova, lo zucchero e la ricotta.

Le chiacchiere al forno

Venti minuti nel forno a 180°C e le chiacchiere sono pronte. Sì, perché si possono preparare anche in questo modo, senza farle affogare nell'olio. Gli ingredienti sono sempre quelli basilari: uova, zucchero semolato, un pizzico di sale, la scorza di un limone e il lievito. Il risultato della cottura al forno è tanto buono quanto quello ottenuto con la frittura.

La cicerchiata

La cicerchiata, ancora non si è capito se sia più un dolce natalizio o servito in clima carnevalesco. Forse è talmente buono che due occasioni per gustarlo, sono meglio di una sola. La cicerchiata consiste in palline di pasta dolce (o struffoli), di origine medievale e tipiche del centro Italia. Si possono preparare al forno. In alternativa al miele si può aggiungere anche una colata di cioccolato fondente.