I guai delle deforestazioni: in Africa negli ultimi 30 anni hanno fatto raddoppiare anche le alluvioni

Dal 1991 ad oggi la frequenza dei temporali nelle aree deforestate è aumentata di circa il 100% mentre nelle aree boschive “solo” del 40%. Il maggio impatto avrebbe coinvolto le zone costiere dove per via dei benefici alimentari ed economici vive un gran numero di persone.
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Kevin Ben Alì Zinati 11 Gennaio 2022

Maggiori quantità di anidride carbonica, effetto serra, perdita della biodiversità e, ne abbiamo una prova sotto gli occhi, un aumentato rischio di zoonosi, ovvero malattie trasmesse all’uomo dagli animali.

La deforestazione oggi però sembra essere la causa anche delle pesantissime e frequenti alluvioni e tempeste che si abbattono sul nostro Pianeta, specialmente in Africa.

Negli ultimi 30 anni, nella parte occidentale del Continente questi fenomeni climatici estremi sarebbero addirittura raddoppiati proprio a causa dei disboscamenti.

Secondo lo studio firmato dal Centro per l'Ecologia e l’idrologia del Regno Unito l'impatto delle tempeste provocate dalle deforestazioni sarebbe stato addirittura più alto soprattutto nelle aree costiere.

So che può sembrarti strano, soprattutto perché avrai sentito dare alla distruzione delle aree verdi altre responsabilità. Eliminare barriere naturali come le foreste equivale a togliere qualsiasi freno ai flussi di precipitazioni o alle esondazioni di un fiume spianando così la strada a frane e allagamenti.

Eppure, la drastica riduzione dei boschi avrebbe fortemente contribuito anche ad aumentare il numero di nubifragi lungo le aree costiere dell'Africa occidentale, in particolare in Guinea, Sierra Leone, Liberia, Costa d'Avorio, Ghana e Nigeria.

Lo studio inglese ha analizzato tre decenni di dati satellitari per stabilire se e la deforestazione alterasse i modelli meteorologici.

Analizzando i cambiamenti nel riscaldamento e nell'umidificazione dell’atmosfera, i ricercatori hanno osservato l'opposto di quanto sta invece accadendo in Amazzonia, dove la riduzione delle foreste starebbe determinando una drastica riduzione delle piogge.

Dal 1991 ad oggi la frequenza dei temporali nelle aree deforestate è aumentata di circa il 100% mentre nelle aree boschive “solo” del 40%. E le maggiori alluvioni dovute alle deformazioni coinvolgerebbero in maniera più consistente le zone costiere. Dove, per via dei benefici alimentari ed economici, vive un gran numero di persone.

I modelli meteorologici locali, caratterizzati dalle brezze marine, risentirebbero pesantemente della deforestazione. Quest'ultima rafforzerebbe questi venti che, trasportando l’umidità vero l'entroterra, innescherebbero più temporali pomeridiani.

I risultati dello studio pubblicato sulla rivista Pnas devono suonare dunque come un avvertimento, specialmente per le città costiere in rapida crescita in tutto il mondo.

Anche perché, hanno ricordati i ricercatori inglesi, circa il 40% della popolazione mondiale vive entro 100 m dalla costa: maggiori inondazioni improvvise metterebbero in serio rischio la vita di milioni di persone.