I patch anti imperfezioni sono tornati di moda, ma sono sostenibili?

Se non indicato espressamente, le informazioni riportate in questa pagina sono da intendersi come non riconosciute da uno studio medico-scientifico.
I patch anti imperfezioni, come le maschere in tessuto o i patch per occhi, possono non essere un prodotto sostenibile: molto spesso contengono grandi quantità di plastica e principi attivi chimici che non si disperdono nell’ambiente.
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Valentina Rorato 30 Novembre 2023

I patch anti imperfezioni sono prodotti di moda e in grande espansione. Servono per nascondere principalmente i brufoli, accelerandone il ciclo di vita e favorendone la guarigione. Secondo i dati di Grand View Research, le dimensioni del mercato globale dei cerotti dermici antiacne dovrebbero espandersi del 6,1% raggiungendo 870,3 milioni di dollari entro il 2030. Ma sono numerosi i dubbi su questi prodotti, soprattutto se si pensa all’impatto ambientale. Sono piccoli, ma inquinano molto, esattamente come i patch per gli occhi, per ridurre borse e occhiaie.

I patch sono sostenibili?

La maggior parte dei patch sono dei piccoli cerotti di plastica, attaccati su fogli di plastica, contenuti in piccole scatole di plastica. E non è insolito per l'industria della bellezza: i marchi di bellezza producono circa 77 miliardi di unità di imballaggi in plastica all'anno e oltre il 70% di questi finisce nelle discariche. Come puoi capire, non si possono definire prodotti sostenibili. E anche se sono piccoli, non significa che non hanno il loro impatto. Per fare un esempio, anche i glitter sono minuscoli, ma ne è stato riconosciuta la tossicità.

Non vanno usati?

No, nessuno sta dicendo questo, però è importante essere consapevoli dei propri consumi. Per esempio, i patch idrocolloidali, che creano una barriera protettiva attorno ai brufoli per ridurre la contaminazione batterica e prevenire i graffi, molto spesso si acquistano pensando di portarsi a casa un prodotto ecologico. L’idrocolloide è derivato da materiali vegetali, il che significa che è biodegradabile, ma la benda potrebbe non essere compostabile. Questi cerotti sono generalmente costituiti da una combinazione di polimeri sintetici e adesivi, che non vengono facilmente decomposti dai microrganismi presenti nell'ambiente. Di conseguenza, questi patch possono impiegare centinaia di anni per essere smaltiti, provocando danni ambientali a lungo termine.

Alternative ai cerotti idrocolloidali

Fortunatamente, esistono alternative ai cerotti idrocolloidali che sono più sostenibili e rispettosi dell’ambiente. Un'opzione per eccellenza è quella di utilizzare materiali naturali e biodegradabili come cotone, cellulosa, bambù o canapa. Esistono, poi, anche i cerotti riutilizzabili e lavabili che possono essere usati più volte, riducendo la quantità di rifiuti prodotti.

Per tutelare l’ambiente, è meglio puntare sui rimedi naturali per far asciugare più velocemente i brufoli, come il miele di manuka, che può ridurre l’infiammazione, la curcuma, che ha proprietà antibatterica e antinfiammatoria, o l’aloe vera.

Fonte | Gran Views Research