I segreti della bottarga, le tradizionali uova di pesce essiccate

Ti piace la bottarga? Se ami la cucina sarda e sicula sicuramente apprezzi anche questo prodotto, che può dare ai tuoi piatti un sapore estremamente intenso. Devi fare però attenzione perché una piccola spolverata è un’iniezione di calorie e di colesterolo, che potrebbero non far bene alla tua linea e alla tua salute.
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Valentina Rorato 22 Luglio 2020
* ultima modifica il 12/02/2024

Un piatto di spaghetti alle vongole con bottarga può essere per molti uno dei piaceri della vita, soprattutto se abbinato a una bella vacanza al mare, magari in Sardegna. Questo prodotto, si ottiene dalla stagionatura delle uova di pesce, e si aggiunge in polvere o a fettine alle ricette (senza cottura). Quali sono le proprietà e i valori nutrizionale?

Che cos’è

Il nome bottarga deriva dall’arabo, batārikh, e letteralmente significa uova di pesce essiccate. E, infatti, la bottarga si ottiene proprio mediante l’essiccazione e la salatura delle uova di cefalo, di tonno ma anche di altri pesci.  Le sue origini sono incredibilmente antiche: in effetti furono i Fenici che – quasi tremila anni fa – portarono per la prima volta questa preziosa e rara specialità nel Mar Mediterraneo. Sebbene sia prodotta anche in Spagna, Grecia, Francia e Medio Oriente, le aree più importanti per apprezzare questo prodotto sono le due principali isole italiane: Sardegna e Sicilia.

La bottarga di muggine, che è quella più famosa e dal gusto più delicato, si ottiene dalle sacche ovipare delle femmine di Mugil cephalus, il cefalo muggine. Si fanno stagionare con ovviamente l’aggiunta di sale. Il procedimento è il medesimo per la bottarga di tonno, che ha un gusto più sapido. Il tonno in questione può essere rosso (Thunnus thynnus) o il pinna gialla (Thunnus albacares). La stagionalità, però, è differente: la bottarga di muggine viene lavorata a settembre, mentre per quella di tonno bisogna aspettare maggio, subito dopo la mattanza.

Valori nutrizionali

La bottarga è un prodotto che si apprezza facilmente, ma come molte cose buone e golose non ha valori nutrizionali degni di un superfood. Sotto trovi le indicazioni per 100 grammi di prodotto di muggine. Considera che una porzione è inferiore ai 50 grammi.

  • Acqua 27.5 grammi
  • Calorie 405 Kcal
  • Proteine 43.5 grammi
  • Lipidi 25.7 grammi
  • Colesterolo 440 mg
  • Carboidrati 0
  • Fibra 0
  • Lisina 9.85
  • Acido Aspartico 7.67
  • Acido glutammico 12.76
  • Lisina 9.85
  • Glicina 5.18

Proprietà

La bottarga non ha grandi proprietà. Sicuramente se prediligi le diete proteiche, con una spolverata di uova di pesce essiccate puoi fare il pieno di proteine di alta qualità. Per il resto, devi fare attenzione a non esagerare perché, seppur gustosa, non ti permette di aggiungere valore nutrizionale alla tua alimentazione.

Controindicazioni

La bottarga è prima di tutto un prodotto molto calorico e ricco di colesterolo. Se consideri che la dose di colesterolo giornaliera da non superare è di 300 mg e una porzione (50 grammi) di bottarga ti fa raggiungere i 220 mg, senza nessun valore nutrizionale aggiunto, puoi comprendere che si tratta di un alimento che devi moderare quanto più possibile. Il secondo problema è il sale. Non ci sono dati sulla quantità di sodio contenuta, perché la stagionatura avviene con l’aggiunta di sale. È dunque sconsigliata a chi soffre di ipertensione, problemi vascolari ma anche semplicemente a chi sta lottando con la ritenzione idrica e la cellulite.

Come si usa in cucina

La bottarga si aggiunge di solito alle preparazioni per una nota più intensa. La puoi grattugiare, acquistare già in polvere o prendere le sacchette di uova essiccate da tagliare a fettine. La puoi abbinare alle insalate e agli antipasti: si sposa bene con il finocchio e sopra i crostini con pecorino spalmabile. Il suo classico è sulla pasta: dagli spaghetti al limone a quelli alle vongole. È ottima anche con i secondi: puoi impreziosire il tuo pesce al forno o alla griglia come il tuo pollo cotto al limone.

Le informazioni fornite su www.ohga.it sono progettate per integrare, non sostituire, la relazione tra un paziente e il proprio medico.