Il bilancio dei botti di Capodanno: picco di polveri sottili e (si teme) 400 animali morti

Mancano ancora dati definitivi, ma al momento lo scenario è poco incoraggiante. In una sola notte è stato superato il limite di concentrazione di PM10 nell’aria, rilasciata un’elevata quantità di diossine e registrate diverse centinaia di morti e sparizioni di cani e gatti.
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Giulia Dallagiovanna 3 Gennaio 2022

Il bilancio dei botti di Capodanno, sebbene ancora provvisorio, porta già il segno meno. Secondo Arpa Campania, gli articoli pirotecnici a cui non abbiamo rinunciato nonostante le restrizioni e i divieti provocano un aumento delle concentrazioni di PM10 orarie che può arrivare a superare anche i mille microgrammi per metro cubo. Al problema dell'inquinamento, si aggiunge quello degli animali: AIDA (Associazione Italiana Difesa Animali ed Ambiente) ha parlato di circa 400 cani e gatti morti nella notte di San Silvestro.

Le polveri sottili e le diossine

I fuochi d'artificio, da soli, sono responsabili di circa il 6% delle PM10 che si ritrovano nell'aria delle città durante tutto l'anno. Sono quindi a tutti gli effetti degli inquinanti. Durante la notte di Capodanno, ovvero il momento in cui si tende a spararne di più, provocano un picco di concentrazioni di polveri sottili la cui gravità è raccontata dai numeri: fino a 1.000 per microgrammi per metro cubo, quando il limite giornaliero sarebbe di 50. Questo signfica che iniziamo l'anno già in deficit sul rispetto delle misure antinquinamento.

I dati di Arpa Campania si riferiscono a rilevazioni effettuate lo scorso anno attorno alla zona di Napoli e Caserta, area dove tradizionalmente si fa maggiore ricorso agli articoli pirotecnici rispetto al resto d'Italia. E fotografano una situazione che danneggia prima di tutto i tuoi polmoni. Proprio le polveri sottili sono tra gli inquinanti atmosferici più direttamente legati all'insorgere di problemi di salute nella popolazione.

Non aiuta quindi neanche sapere che assieme alle PM10, viene liberata nell'aria anche un'elevata quantità di diossine, un gruppo di sostanze tossiche e potenzialmente cancerogene. Secondo i dati della Confederation of european waste-to-energy plants, in una sola città si possono arrivare a registrare valori pari alle emissioni di 120 inceneritori di rifiuti nell'arco di un anno.

"Evitare l’utilizzo di articoli pirotecnici di ogni tipo, a partire ovviamente da quelli illegali – ha commentato Stefano Sorvino, direttore generale dell’Arpac, – non soltanto rende il Capodanno più sicuro, ma contribuisce anche a evitare un fenomeno di inquinamento atmosferico che non va sottovalutato perché le concentrazioni di polveri sottili in atmosfera sono e diventeranno sempre più un parametro sensibile per valutare la qualità dell’ambiente cittadino, un parametro capace di incidere sui delicati e complessi equilibri che legano ambiente e salute umana".

Le vittime

Oltre a un aumento degli accessi al pronto soccorso per infortunio, i fuochi d'artificio e i petardi provocano anche un numero non ancora del tutto precisato di morti e dispersi tra gli animali da compagnia. Cani e gatti, in particolare, sembrano essere quelli che risentono maggiormente dei festeggiamenti di Capodanno. Il bilancio non ancora confermato stilato da AIDA racconta di 400 morti e diverse centinaia di dispersi, cioè di animali scappati da casa e non ancora ritrovati.

Nei prossimi giorni uscirà un quadro più preciso sulla base di dati raccolti in tutta Italia attraverso segnalazioni dirette, monitoraggi di pagine social che si occupano proprio di animali dispersi o morti e telefonate a campione ai comandi dei vigili del fuoco o della polizia stradale.