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Il ciclone Gabrielle in Nuova Zelanda è dovuto al cambiamento climatico: le storiche dichiarazioni del governo

Il ciclone Gabrielle è la peggiore tempesta che abbia mai colpito la Nuova Zelanda in questo secolo, afferma il Primo Ministro Chris Hipkins. E James Shaw, ministro del cambiamento climatico, mettere in chiaro le cose: “Questo è il cambiamento climatico”.
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Roberto Russo 15 Febbraio 2023

La Nuova Zelanda è in stato di emergenza nazionale a causa del ciclone Gabrielle. A leggere i dati, sembra più un bollettino di guerra che meteorologico: inondazioni che intrappolano le persone sui tetti e gli elicotteri militari che non riescono a intervenire per via delle condizioni meteo, frane che distruggono le case, edifici letteralmente spazzati via e strade impercorribili. Sono quasi 2.500 gli sfollati, ma è un numero che potrebbe aumentare dal momento che vaste aree del Paese sono tuttora irraggiungibili e tagliate fuori dalle reti di comunicazione.

Insomma, una situazione tanto grave da far scattare lo stato d'emergenza nel Paese: è solo la terza volta nella storia della Nuova Zelanda che viene dichiarato lo stato di emergenza nazionale. Un elemeno quanto sia grave la situazione.

Per il ministro per la gestione delle emergenze, Kieran McAnulty, Gabrielle è stato “un evento meteorologico senza precedenti”.

Le importanti parole del Primo Ministro

Il Primo Ministro Chris Hipkins ha chiarito per bene le cose: “Il ciclone Gabrielle è l'evento meteorologico più significativo che la Nuova Zelanda abbia mai visto in questo secolo. La gravità e i danni che stiamo vedendo non sono stati sperimentati nell'arco di un'intera generazione”, ha dichiarato. “Stiamo ancora costruendo un quadro degli effetti del ciclone mentre continua a svilupparsi. Ma quello che sappiamo è che l'impatto è significativo e diffuso. Hipkins ha anche affermato che la ripresa dai danni della tempesta sarà probabilmente lunga.

Tuttavia è il ministro per i Cambiamenti climatici, James Shaw, a mettere i puntini sulle "i". Commentando gli effetti devastanti dell'evento estremo ha sentenziato: “Questo è il cambiamento climatico”. Poi, in un accorato discorso al Parlamento, ha deplorato “i decenni persi che abbiamo trascorso a litigare e discutere se il cambiamento climatico fosse reale o meno, se fosse causato dall'uomo o meno, se fosse negativo o meno, se dovessimo fare qualcosa al riguardo o meno”. E ha aggiunto: “Non possiamo mettere la testa sotto la sabbia quando la spiaggia si allaga. Dobbiamo agire subito”.

A lui fa eco il Primo Ministro per il quale il ciclone – e altri eventi meteorologici estremi – dovranno cambiare il modo e il luogo in cui la Nuova Zelanda costruisce le proprie comunità. “Dobbiamo valutare la sostenibilità di alcuni dei luoghi in cui abbiamo costruito in precedenza”, ha detto. “Abbiamo una lunga storia di decisioni sbagliate prese in passato in Nuova Zelanda e che stiamo affrontando proprio ora”.