Il diritto all’oblio oncologico è finalmente legge, Laura Marziali: “È il primo passo perché chi vive il cancro non subisca più discriminazioni”

Dopo l’ok della Camera, martedì 5 dicembre 2023 è arrivata anche l’approvazione all’unanimità del Senato. La proposta per garantire il diritto all’oblio oncologico a chi è guarito da un tumore è finalmente legge.
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Kevin Ben Alì Zinati 6 Dicembre 2023
* ultima modifica il 06/12/2023

Se una persona si è messa alle spalle un tumore saranno solo ed esclusivamente affari suoi. Nessun altro avrà il diritto di saperlo, di chiederlo né tantomeno di usarlo come strumento di discriminazione.

Questo è un fatto perché il diritto all’oblio oncologico è diventato ufficialmente legge.

Lo scorso 3 agosto, se ti ricordi, la proposta aveva ricevuto l’ok della Camera mentre ieri, 5 dicembre 2023, è arrivata anche l’approvazione (all'unanimità) in via definitiva del testo da parte del Senato.

La premier Giorgia Meloni l’ha definita “una norma di civiltà”, sottolineando come da oggi partirà una vera e propria rivoluzione con una legge capace di cancellare quelle umilianti e ingiuste discriminazioni che pesavano sulle persone guarite da patologie oncologiche”.

Una popolazione che in Italia conta oltre un milione di persone guarite da una qualsiasi forma di neoplasia. Altri 3,6 milioni, invece, tuttora ci convivono.

La nuova normativa eliminerà dunque l’obbligo di dichiarare di avere avuto un cancro quando richiesto in determinate circostanze, come in banca o agli sportelli delle compagnie assicurative.

Aver sofferto di una malattia oncologica ed esserne guariti ora non sarà più un ostacolo né tantomeno un motivo di discriminazione al momento della richiesta di un mutuo, di un’assicurazione sulla vita e nemmeno alla partecipazione a un concorso pubblico.

L’accesso al diritto all’oblio sarà riservato a quelle persone che da 10 anni hanno terminato i trattamenti (in assenza di recidiva di malattia in questo periodo): il tempo libero da terapie si riduce a 5 anni, invece, si tratta di individui con una diagnosi oncologica arrivata prima dei 21 anni.

Il testo prevede anche una sorta di tutela rafforzata perché le informazioni non porteranno essere utilizzate nemmeno da eventuali intermediari o altri operatori (in un rapporto con banche e assicurazioni, per esempio,). Inoltre, la legge non tutelerà solo le informazioni da richiedere ma anche per quelle eventualmente già fornite e disponibili, che non potranno in nessun modo essere utilizzate.

“Con l’approvazione definitiva della legge sull’oblio oncologico finalmente vengono cancellati per legge lo stigma cancro = morte e lo stigma cancro = malattia incurabile e inguaribile, purtroppo ancora ben radicati nel comune sentire. I guariti dal cancro non saranno più discriminati nella vita sociale, professionale e familiare” ha commentato Francesco De Lorenzo, presidente di FAVO, la Federazione delle associazioni di volontariato in oncologia.

È commossa, invece, Laura Marziali, la giovane attrice che ci aveva raccontato la sua personalissima storia di difficoltà e discriminazioni proprio per via di un tumore pregresso: “Ora ci godiamo qualche ora di felicità, ma poi torniamo subito al lavoro perché questo è il primissimo passo affinché chi vive il cancro non subisca più qualsiasi forma di discriminazione o disparità di trattamento. Ci sono ancora tanti aspetti da cambiare ma serviva questo primo strumento legislativo. Adesso serve un lavoro informativo a tappeto – ha continuato Laura, che da anni combatte in ambito oncologico, disabilità e diritti con la sua associazione C’è Tempo OdV –  dobbiamo far capire alle persone cosa è la discriminazione in ambito oncologico e dobbiamo dire loro che c’è una legge che ne tutela alcune e che ne tutelerà altre un domani. Si lavorerà sodo anche sui termini, soggettivando il più possibile le tempistiche per ogni patologia”.

Fonte | Governo

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