
Quando parliamo degli effetti dannosi delle sigarette (e dei loro derivati), ci concentriamo quasi sempre, giustamente, sui gravi danni che il fumo causa alla salute. Solo in Italia, si legge sul sito del ministero della Salute, si stimano circa 93mila morti all'anno attribuibili al fumo di tabacco, il 20,6% del totale di tutte le morti tra gli uomini e il 7,9% tra le donne. I costi, diretti e indiretti, di questa emergenza superano i 26 miliardi di euro.
Allargando lo sguardo sul mondo, l'Oms stima che ogni anno muoiano oltre 8 milioni di persone a causa del consumo di tabacco, la maggior parte nei paesi a basso e medio reddito, bersaglio del marketing dell'industria del tabacco.
Oltre a questi, gravissimi danni sanitari, e quindi economici e sociali, il fumo ha anche pessime conseguenze per l‘ambiente, come evidenzia l'Oms in vista della Giornata mondiale della Salute del 7 aprile, che per il 2022 ha come tema "Il nostro pianeta, la nostra salute", e quindi il rapporto tra l'ambiente e la salute.
L'Organizzazione l'ha definita epidemia di tabacco, citando alcuni dati davvero incredibili:
Non dimentichiamoci poi che fumare inquina l'aria. Il fumo di sigaretta libera nell'aria formaldeide, nicotina e gas serra come anidride carbonica, metano e ossidi di azoto. Una solo sigaretta emette circa 14 grammi di CO2 equivalente, mentre un fumatore che fuma un pacchetto di sigarette al giorno per 50 anni emette in atmosfera 5,1 tonnellate di CO2 equivalente.
Cosa possiamo fare, quindi? Sarebbe banale dire smettere di fumare, o comunque ridurre il consumo di sigarette, per il nostro bene e per il bene del Pianeta.
Se proprio però non riusciamo a toglierci il vizio, almeno assicuriamoci di smaltire sempre correttamente i mozziconi: non è possibile che ogni anno nel mondo vengano fumati 6,5 miliardi di miliardi di sigarette, ma soprattutto che 4,5 di questi vengano buttati per terra.