Il governo sblocca sei nuovi parchi eolici. Ma serve fare di più per la transizione energetica

Il Consiglio dei Ministri ha sbloccato sei nuovi impianti per la produzione di energia da fonti rinnovabili. Si tratta di parchi eolici in Puglia, Basilicata e Sardegna. Produrranno circa la metà della nostra produzione da rinnovabili nel 2021: una quantità però ancora inadeguata rispetto agli obiettivi europei di riduzione delle emissioni al 2030.
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Michele Mastandrea 11 Marzo 2022

La transizione energetica verso le fonti rinnovabili non è una passeggiata di salute. Le conseguenze della guerra tra Russia e Ucraina te lo stanno mostrando, in particolare rispetto alla dipendenza che abbiamo dal gas e dal petrolio russi. Per rompere questo legame sul lungo periodo, c'è un solo modo: produrre noi stessi l'energia che ci serve, e farlo in maniera sostenibile per il pianeta. Anche perché sostituire gas con altro gas non può essere una soluzione: sposterebbe semplicemente la nostra dipendenza da un Paese all'altro. Inoltre, non è un provvedimento che riduce il nostro impatto ambientale, come ci chiede urgentemente di fare l'Ipcc nel suo ultimo rapporto.

Per questo motivo, ti farà piacere la decisione presa dal Consiglio dei Ministri di sbloccare sei nuovi progetti di impianti da fonti rinnovabili. Si tratta di parchi eolici che potranno produrre, una volta entrati a regime, 418 MW di energia. Si tratta di circa la metà dell'attuale produzione annuale da energia rinnovabile nel nostro paese: nel 2021 abbiamo infatti installato in totale poco meno di un 1GW di potenza.

Gli impianti sbloccati si trovano:

  • nel comune di Castelluccio dei Sauri (Foggia, 43,2 MW di potenza installata)
  • nei comuni di Cerignola e Orta Nuova (impianto "Salice-La Paduletta", Foggia, 58,5 MW di potenza installata)
  • nel comune di Sant'Agata di Puglia (Foggia, 39,6 MW di potenza installata)
  • nel comune di Troia (impianto "Montaratro", Foggia, 121,9 MW di potenza installata).

Inoltre, è stato approvato il potenziamento del parco eolico “Nulvi Ploaghe” (Sassari, 121,5 MW di potenza installata) e prorogata la Valutazione di Impatto Ambientale (Via) del parco eolico "Corona Prima", nel comune di Tricarico (Matera, 33 MW di potenza installata). In quest'ultimo caso, si tratta di un provvedimento che ritiene ancora valida la Via fatta diversi anni fa, senza la necessità burocratica di doverla ripetere.

Sempre il Consiglio dei Ministri, lo scorso 18 febbraio, aveva prorogato la Valutazione di Impatto Ambientale del parco eolico nel comune di Melfi (Potenza, località Monte Cervaro, 34 MW di potenza installata) e sbloccato il progetto dell'impianto eolico "Serra Giannina", nei comuni di Genzano di Lucania e Banzi (Potenza, 31,5 MW di potenza installata).

Se è sicuramente positivo che dalla fine del 2021 a oggi siano stati sbloccati impianti per una potenza totale di 1,407 GW di rinnovabili, la strada da fare è ancora lunga. In particolare, se vogliamo centrare gli obiettivi europei di riduzione al 55% delle nostre emissioni di CO2 entro il 2030: secondo Legambiente, servirebbe installare ancora impianti per produrre circa 70GW da rinnovabili, circa 8GW all'anno. Nei prossimi tre anni ci sono progetti per installare impianti in grado di produrre 60GW di potenza: senza prescindere dalla valutazione del loro impatto ambientale, serve accelerare convintamente su questa strada.