Il koala è funzionalmente estinto: questa potrebbe essere l’ultima generazione che vedrai

Ne rimangono 80mila esemplari, troppo pochi perché siano in grado di assicurare la prosecuzione della specie solo con le proprie forze. Rispetto a un secolo fa, la popolazione si è ridotta all’1%. La colpa è della deforestazione e del cambiamento climatico che hanno ne distrutto l’habitat e minato le capacità riproduttive. Il governo deve assumere provvedimenti, ma anche tu puoi fare qualcosa.
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Giulia Dallagiovanna 14 Maggio 2019

I koala sono funzionalmente estinti. Non farti ingannare dall'avverbio "funzionalmente": significa nel concreto che il loro numero è ormai troppo ridotto perché la specie sia in grado di conservarsi in natura. E questa è davvero una notizia molto triste. Non solo, ma lo diventa ancora di più se pensi che l'Australian Koala Foundation, l'organizzazione non-profit che si occupa di proteggere gli animali simbolo del Paese e la stessa che ha lanciato l'allarme, cerca di ottenere l'attenzione del Governo da almeno nove anni. Nove anni di silenzio e di leggi che hanno permesso la distruzione dell'habitat di questi piccoli mammiferi che si nutrono solo di foglie di eucalipto, sempre più difficili da trovare. Il risultato? Ne rimangono solo 80mila esemplari.

Se non si interviene subito, insomma, questa sarà l'ultima generazione di koala che potrai vedere. Le malattie, il cambiamento climatico e la deforestazione a opera dell'uomo hanno minato progressivamente la sua sopravvivenza, fino a renderla impossibile. Per spiegarti meglio la situazione attuale, parliamo di numeri. Un secolo fa, l'Australia contava 8 milioni di esemplari, oggi la popolazione si è ridotta all'1%. Scendendo più nel dettaglio, il Paese si divide in 128 elettorati. In 41 di questi, il koala non esiste più. In altri 26 se ne trovano meno di 100. In tutto, sono 72 le aree dove non è più presente una quantità di esemplari sufficiente per garantire la prosecuzione della specie. I restanti 15 elettorati offrono ancora una speranza, flebile.

Stanno scomparendo le piante di eucalipto, il loro unico alimento

La prima decimazione fu diretta: migliaia di animali uccisi dai bracconieri per venderne le pellicce, molto di moda in Europa e soprattutto in Inghilterra. Successe tutto tra la fine dell'Ottocento e gli inizi del Novecento, ma nel 1927 questa commercio venne ufficialmente dichiarato fuori legge. Eppure, l'uomo è riuscito lo stesso a fare danni, indiretti ma comunque enormi: l'industrializzazione e la deforestazione hanno praticamente distrutto i loro habitat. Le distese di eucalipto, l'unico alimento di cui si nutrono, stanno scomparendo a un ritmo sempre più rapido. L'Australia inoltre la scorsa estate è stata alle prese con una gravissima siccità, che ha provocato la morte di diverse colonie di animali, dai pesci ai bovini, e una crescente desertificazione. E proprio il cambiamento climatico sta minando le capacità riproduttive del koala, aumentandone la già famosa "pigrizia".

L'unica speranza risiede proprio nell'uomo. Dal 2010, l'Australia Koala Foundation chiede al governo risoluzioni concrete per salvare i piccoli mammiferi. Due anni fa sono anche riusciti a ottenere la firma del Koala Protection Act, ma al momento rimane inattuato. Servirebbero, sostiene l'organizzazione, aree protette dove gli animali possano prosperare in pace, ma anche provvedimenti seri contro il cambiamento climatico e per la salvaguardia delle piante di eucalipto.

Se invece anche tu vuoi dare il tuo piccolo contributo per proteggere questi marsupiali famosi in tutto il mondo, lo puoi fare attraverso una piccola donazione o un'adozione a distanza. Il sito dell'Australia Koala Foundation ti offre questa possibilità, ma anche il Wwf ha avviato il programma, così come diverse associazioni presenti sul territorio. Non risolverai il problema, ma da qualche parte nell'emisfero australe un koala sarà un po' anche tuo.