Il latte materno: quali sono i benefici di questo straordinario alimento

Per i primi sei mesi di vita è l’unico cibo che assume tuo figlio ed è quello che ne garantisce la crescita e lo sviluppo corretto, ma anche la formazione del sistema immunitario e la prevenzione di alcune patologie infantili, come diabete e obesità. Per questo motivo, durante l’allattamento la sua composizione cambia e si adatta ai bisogno del bambino.
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Giulia Dallagiovanna 23 Maggio 2020
* ultima modifica il 09/06/2020

Quando aspetti un bambino, il tuo corpo inizia fin da subito a produrre il latte materno, che diventerà poi l'alimento principale del neonato, soprattutto durante i primi sei mesi di vita. Il suo scopo è quello di fornirgli tutte le sostanze nutritive di cui ha bisogno e di aiutarlo a formarsi gli anticorpi che lo proteggeranno per il resto della sua vita. Ma i benefici dell'allattamento al seno sono anche per te e ti possono accompagnare fino a dopo la menopausa.

Cos'è il latte materno

Tutti i mammiferi producono questo liquido nutriente che viene poi secreto dalle ghiandole mammarie. La sua funzione è quella di nutrire i cuccioli durante i primi mesi di vita, fornendo loro tutte le sostanze di cui hanno bisogno. Ciascuna specie, però secernerà quello più adatto per i suoi fabbisogni e dunque il latte della mucca non sarà uguale a quello di una donna. Se infatti non hai la possibilità di allattare al seno, dovrai sostituire la poppata con una formula artificiale studiata appositamente e acquistabile in farmacia e non con il classico prodotto pastorizzato che trovi al supermercato.

La composizione

Forse non lo sai, ma la composizione del latte materno varia nel tempo e per questa ragione si dice che è un liquido vivo. Naturalmente questi cambiamenti servono per adattarsi meglio alle necessità del bambino che cresce, come spiega l'Organizzazione mondiale della sanità.

I primi sei giorni produrrai infatti quello che viene chiamato colostro, molto ricco di proteine e sali minerali, la cui funzione è sopperire alle carenze nutrizionali a cui potrebbe andare incontro il neonato subito dopo essere uscito dal liquido amniotico. Durante la nascita deve infatti spendere molto energie dal momento che, come potrai immaginare, è un atto che richiede un enorme sforzo anche per il bambino. Contiene però già alcuni anticorpi (le immunoglobuline), la lattoferrina, i globuli banchi e il lisozima. Improvvisamente si ritrova a dover fare i conti con un numero molto elevato di nuovi patogeni, che fino a quell'istante non conosceva, e dunque ha bisogno di avere difese pronte a combatterli.

Durante il primo mese di allattamento, il latte materno la composizione del latte materno cambia

Dopo il quinto o il sesto giorno, il liquido inizia a cambiare e prende il nome di latte di transizione. Ci saranno meno proteine e sali minerali, mentre comincerà a crescere la concentrazione di zuccheri e grassi. In questa fase, infatti, il neonato impiega molte energie per crescere e dunque ha bisogno di una sostanza con un elevato contenuto calorico, soprattutto durante il primo mese di vita.

Quando la transizione sarà completa si arriverà al latte maturo, di solito dopo una quindicina di giorni dopo il parto, e resterà così fino alla fine dell'allattamento.

Il colore del latte

Anche il colore del latte materno varia durante le tre fasi. All'inizio infatti è giallastro, mentre con il passare dei giorni si fa via via più chiaro e solo una volta maturo assumerà il bianco tipico di questo liquido. Non solo, ma anche durante una stessa poppata può apparire con tinte differenti. In un primo momento potrebbe infatti essere quasi trasparente, assomigliando addirittura all'acqua, mentre in seguito riprende la sfumatura bianca alla quale sarai abituata.

Questo accade proprio perché, come ti spiegavo prima, si modifica la sua formulazione e i nutrienti che lo compongono. Sono infatti i grassi che compaiono verso la fine della poppata a renderlo colorato.

Le proprietà

Le proprietà del latte materno sono davvero tantissime e d'altronde, come potrebbe non essere così? Per sei mesi è l'unico alimento che un bambino assume, mentre il suo ritmo di crescita è davvero esponenziale e le necessità da soddisfare sono molto elevate.

Come ti spiegavo prima, all'inizio contiene soprattutto proteine e sali minerali. Queste sostanze servono a reintegrare tutto ciò che ha perso uscendo dal liquido amniotico e venendo alla luce, ma anche per fornirgli i primi strumenti con cui crescere. Inoltre favoriscono la protezione dei neuroni nel suo cervello e ne agevolano quindi lo sviluppo corretto.

I globuli bianchi e gli anticorpi servono invece a fornirgli delle difese immunitarie, che saranno tanto più forte, quanto più a lungo il bambino è stato allattato al seno. Il latte artificiale ne contiene infatti meno e non è raro che i piccoli tendano ad ammalarsi più di frequente.

Quando invece si parla di zuccheri, ci si riferisce soprattutto a quelli complessi, come gli oligosaccaridi, che favoriscono la proliferazione di batteri buoni nell'intestino del neonato, fondamentali per la corretta assimilazione dei cibi ma anche per contrastare diverse patologie.

Naturalmente è anche ricco di vitamine e tante altre sostanze nutritive che garantiscano al nuovo nato una crescita corretta e uno sviluppo completo, in particolare dell'apparato muscolo-scheletrico e dei denti. Infine, importantissimi sono anche gli acidi grassi a catena lunga perché favoriscono la completa formazione del sistema nervoso, ma anche del suo cervello e dei suoi occhi.

L'unico elemento che il latte contiene in scarse quantità è il ferro, ma va detto che durante la gestazione il bambino incamera una quantità sufficiente di questo minerale, in modo da averne la scorta per i primi sei mesi di vita.

I benefici

Ma il latte e l'allattamento al seno non sono importanti solo da un punto di vista biologico e di crescita del neonato. Favoriscono anche un rapporto unico tra la madre e il bambino, soprattutto grazie agli ormoni che il liquido contiene, che contribuiscono anche a regolare l'appetito e i ritmi del sonno. Insomma, si occupano del suo e del tuo benessere. Inoltre, nutrire il piccolo in modo naturale produrrà il dispendio di tante energie, aiutandoti quindi a ritrovare il peso forma dopo il parto.

Se poi ci pensi, è il suo primo rapporto con il cibo, al di là di quello che riceveva quando era nel suo utero. E quindi diventa anche una forma di educazione alimentare. Il latte stimola infatti il meccanismo di digestione nel bambino e i grassi che arrivano alla fine della poppata gli faranno avvertire un senso di sazietà che gli impedirà di chiedere altro nutrimento nel breve periodo e preverranno rischi di obesità infantile.

In generale, sembra che i neonati che sono stati allattati al seno rischino meno di soffrire di diabete di tipo 1, alcuni tipi di tumore e che presentino un quoziente intellettivo maggiore rispetto agli altri. Ma anche tu potresti ridurre le probabilità di incorrere nel cancro al seno o in quello alle ovaie, anche se gli studi su questo argomento non sono tutti concordi tra loro.

L'allattamento al seno previene il rischio di soffrire di diabete e obesità infantile

Quel che invece è certo è che questa attività stimola la produzione da parte del tuo organismo di un ormone chiamato ossitocina, che aiuta il tuo utero a tornare in condizioni fisiologiche normali. Infine, sembra possa proteggerti anche dal rischio di soffrire di osteoporosi dopo che sei entrata in menopausa.

Quanto dura l'allattamento?

L'allattamento è fondamentale durante i primi sei mesi di vita, quando il bambino non assume nessun altro alimento. Dopodiché inizierà la fase dello svezzamento e introdurrai tuo figlio ai diversi cibi che esistono, partendo da quelli più leggeri e più semplici da digerire. Questo però non significa che tu debba per forza abbandonare il latte materno. Anzi, fornirglielo, magari in quantità minore, durante tutto il primo anno di vita contribuirà a mantenere più alte le sue e le tue difese immunitarie.

Nemmeno dopo un anno questo liquido cessa di essere nutriente e può continuare rappresentare una risorsa importante per la madre e per il bambino. Tuttavia è importante chiedere consiglio al pediatra e integrare la dieta con tutti gli altri alimenti disponibili, in modo che il suo regime alimentare sia sano ed equilibrato.

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