La siccità colpisce anche il Marocco e a farne le spese sono (ancora una volta) le api

Tra le zone più colpite dalla siccità in Marocco, la Riserva della Biosfera di Arganeraie dove si trova il più grande e antico alveare al mondo. Mentre la produzione di miele è ormai compromessa, le colonie di api sono sempre più a rischio per la loro sopravvivenza.
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Gaia Cortese 6 Aprile 2022

Nel cuore della Riserva della Biosfera di Arganeraie, un’area del Marocco protetta dall’Unesco, si trova l’alveare più grande e antico al mondo, l’alveare collettivo di Inzerki.

Siamo a poco più di 400 chilometri a sud-ovest della capitale, Rabat, e Inzerki è un piccolo villaggio che vive di diverse attività rurali, ma soprattutto della produzione di questo grandissimo alveare, che risale addirittura al 1850.

La struttura dell’alveare di Inzerki, che spicca su una collina nel cuore della Riserva della Biosfera di Arganeraie, l’area di 2,5 milioni di ettari protetta dall’Unesco. è un vero colosso: prova a immaginare un colosso di cinque piani costruiti in legno e argilla secca, dove ogni piccola stanza ospita un alveare. Non stupisce che sia considerato dagli esperti l'alveare più grande al mondo.

Un fiore all’occhiello del villaggio fino a quando, all'inizio di quest’anno, l'intera area non è stato colpita dalla forte siccità e le api, che solitamente proliferavano in primavera, ne hanno subito le conseguenze.

Descrive chiaramente la situazione Brahim Chatoui, apicoltore della zona, spiegando come quest'anno non si stia neppure puntando più alla produzione di miele, ma a preservare l'alveare e salvare quante più api possibili. La siccità fuori dal comune ha decimato una notevole quantità di api, ma non si tratta "solo" di un duro colpo ecologico, ma anche di un danno economico per il villaggio.

Oltretutto le api non sono minacciate dalla siccità solo nel villaggio di Inzerki, ma anche in diverse aree del Paese. Per far fronte a questa emergenza, lo stesso Governo ha voluto stanziare una cifra pari a 13 milioni di dollari a sostegno delle attività degli apicoltori.

Le colonie di api dell'alveare di Inzerki sono state analizzate da un team di esperti e tra le cause della morte delle api, sono state escluse possibili malattie. Il problema sembra invece essere la forte siccità, probabilmente la peggiore negli ultimi quarant'anni, che ha distrutto le piante da cui le api dipendono nella loro funzione di insetti impollinatori. Gli esperti, tuttavia, hanno anche evidenziato come le morti improvvise delle api possano essere la diretta conseguenza della tendenza a distruggere gli habitat naturali di questi insetti, nonché dall’utilizzo di pesticidi.

Secondo i dati forniti dal Ministero dell’Agricoltura, infatti, la produzione di miele in Marocco negli ultimi anni è aumentata del 69 per cento passando dalle 4,7 tonnellate nel 2009 a quasi otto tonnellate nel 2019 e generando un fatturato di oltre 100 milioni di euro. Il problema è che il desiderio del Paese di aumentare la produzione di miele corrisponde anche a pratiche di agricoltura intensiva e maggior impiego di pesticidi, pratiche non certo gradite alle api.