Un villaggio solare che nasce da una centrale a carbone. Sembra una favola a lieto fine, di quelle che si sentono raramente, eppure ENGIE, la proprietà francese della Rugeley Power Station, ha già presentato il progetto per trasformare quei 139 ettari di terreno in un ecovillaggio alimentato almeno per metà con energia rinnovabile.

Ma facciamo un passo indietro.

La centrale

La Rugeley Power Station è un’ex centrale a carbone situata nello Staffordshire, in Inghilterra. Dopo 46 anni di attività, nel 2016 la sua proprietaria, l’azienda energetica francese ENGIE, è stata costretta a chiuderla per i costi elevati e l’impossibilità di stare dietro alle richieste e i cambiamenti del mercato. Tuttavia, nonostante la centrale sia stata spenta, il destino di quel luogo non è mai stato l’abbandono. Lo stesso anno in cui è stato avanzato il decommissionamento, infatti, ENGIE ha presentato un nuovo progetto per il suo futuro utilizzo. E si tratta di un progetto davvero rivoluzionario.

Un villaggio costruito con i cittadini

Il progetto prevede la trasformazione dell’ex centrale di carbone in un ecovillaggio solare alimentato di energia pulita e rinnovabile, con oltre 2000 abitazioni tutte dotato di impianti fotovoltaici domestici (tetti solari), pompe di calore e impianti a terra. Inoltre, nel lago presente all’interno del sito verranno posizionati moduli fotovoltaici galleggianti per raccogliere ancora più energia pulita. Attorno, saranno costruiti edifici commerciali per creare posti di lavoro per i residenti del luogo e realizzare quindi una piccola economia. Ma non solo: l’azienda ha scelto di coinvolgere tutti i residenti della zona nella discussione in merito alle decisioni più importanti da prendere sul progetto, e ha invitato i cittadini a partecipare a un Community Planning Weekend, dal 30 novembre al 4 dicembre di quest’anno, per poter comprendere meglio il progetto e avanzare e condividere idee.

Ecovillaggio solare

Ma cosa sono esattamente gli ecovillaggi solari? Si tratta di realtà improntate sull’ecosostenibilità, in cui le persone vivono insieme adottando metodi di convivenza comunitaria. In pratica, si tratta di villaggi piccoli, alimentati per la maggior parte da energie pulite e rinnovabili come quella solare, eolica e geotermica. Insomma, trasformare un’ex centrale di carbone ormai inutilizzata in una realtà del genere rappresenta senza alcun dubbio un messaggio estremamente positivo, dal punto di vista ambientale e soprattutto della riqualificazione dei luoghi in disuso, troppo spesso lasciati all’abbandono.