Il triste record dell’Europa: negli ultimi 30 anni le nostre temperature sono aumentate più del doppio rispetto al resto del mondo

Il report sollo Stato del Clima in Europa realizzato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale ha anche certificato che il 2021 è stato tra gli anni più colpiti dalla crisi climatica con tempeste e inondazioni che hanno colpito direttamente circa 510mila persone e causato 50 miliardi di dollari di danni.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Kevin Ben Alì Zinati 4 Novembre 2022

Più del doppio. Tanto sono aumentate le temperature in Europa negli ultimi 30 anni. Dal 1991 al 2021, il termometro del Vecchio Continente ha continuato a salire, con una media di quasi +0.5 °C ogni decennio rispetto alla media globale.

Forse non ci crederai ma si tratta del valore più alto e più veloce fatto registrare da tutti i Continenti. Lo ha certificato l’ultimo report sullo Stato del Clima in Europa realizzato dall’Organizzazione Meteorologica Mondiale sui dati del Servizio per il Cambiamento Climatico Copernicus. Che ha sentenziato poi un altro, infausto, record: la temperatura media annuale nel 2021 è stata tra la sesta e la decima più alta mai registrata.

L’anno appena passato ha un ruolo da protagonista all’interno del documento, purtroppo, perché è stato anche tra i più colpiti dalla crisi climatica.

Le temperature altissime si sono abbattute in modo drammatico su diverse regioni d’Europa. Ad agosto, per esempio, in Sicilia sono stati raggiunti i 48,8°C. La conseguente siccità ha poi favorito la diffusione di incendi boschivi imponenti come in Grecia, Francia, Israele, Libano e anche Italia.

Le inondazioni e le tempeste hanno rappresentato l’84% degli eventi climatici estremi registrati e non hanno solo provocato migliaia di vittime ma hanno anche colpito direttamente circa 510mila persone e causato danni economici globali superiori a 50 miliardi di dollari.

Il 2021 è stato un “annus orribilis” anche dal punto di vista dell’estensione media del ghiaccio marino nel settore artico europeo. A settembre è stato infatti registrato il livello più basso per il mese, pari al 37% al di sotto della media del periodo 1981-2010 e leggermente al di sotto del record precedente di settembre 2013 (36%).

Una riduzione netta e preoccupante, a cui ha certamente contribuito anche il primo storico episodio di pioggia in assoluto occorso nel punto più alto della Groenlandia.

“La società europea è vulnerabile alla variabilità e al cambiamento climatico, ma l'Europa è anche in prima linea nello sforzo internazionale per mitigare il cambiamento climatico e per sviluppare soluzioni innovative per adattarsi al nuovo clima con cui gli europei dovranno convivere” ha scritto nel rapporto Carlo Buontempo, Direttore del Copernicus Climate Change Service.