Il virus misterioso degli US Open è probabilmente la variante Pirola del Covid: quali sono i sintomi

Febbre e tosse, ma anche nausea e forte debolezza. Diversi tennisti impegnati in questi giorni nell’ultimo dei tornei del Grande Sla, nonché persone tra il pubblico, hanno manifestato un malessere che ha persino impedito ad alcuni di loro di scendere in campo. L’indiziato principale è il Covid, a conferma di come il virus non sia scomparso e le misure di prevenzione, tra cui il vaccino, siano ancora importanti.
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Giulia Dallagiovanna 7 Settembre 2023
* ultima modifica il 07/09/2023

Lo chiamano il virus degli US Open, una malattia misteriosa che sta colpendo diversi tennisti con sintomi come febbre, tosse forte, nausea, naso che cola. C'è chi, come l'austriaco Dominc Thiem, si è dovuto ritirare al secondo set dopo essere rimasto piegato in due sulla sedia senza riuscire a rialzarsi. Oppure chi, come il finlandese Emil Ruusuvuori, ha rinunciato a scendere in campo. La tennista tunisina Ons Jabeur ha raccontato di essersi sentita "come uno zombie" durante il match contro Linda Noskova. E gli atleti non sono gli unici ad aver risentito del malessere che circola sui campi di New York: anche tra le tribune sono state registrate manifestazioni simili. Ma che sta succedendo? In realtà, è molto probabile che non ci sia nulla di misterioso: si sospetta che la colpa sia da attribuire alla variante Pirola del Covid.

La variante Pirola o, più correttamente, BA.2.86, del SARS-Cov-2 è sotto la lente di ingrandimento a causa delle sue 40 mutazioni genetiche, di cui due da monitorare. La inserisce in questa categoria anche l'Organizzazione mondiale della sanità, che definisce alcune sue caratteristiche come "interessanti". Più nello specifico, avrebbe in comune una mutazione con la variante Delta, che circolava nell'autunno del 2021, e un'altra con il ceppo originale del virus, quello individuato a Wuhan. Al momento, però, non abbiamo ancora abbastanza dati per definire questa variante più o meno aggressiva rispetto alle precedenti.

Nessuna preoccupazione seria, dunque, ma solo la constatazione di come l'allentamento delle misure di sicurezza e prevenzione abbia facilitato l'esplosione del probabile focolaio. E soprattutto abbia messo in difficoltà tennisti e pubblico. Poteva forse essere una buona idea consigliare l'uso delle mascherine al chiuso, dal momento che si tratta di un evento sportivo che provoca assembramenti e che si tiene proprio in uno dei Paesi dove la Pirola sembra circolare con maggiore prevalenza.

E in Italia? Tra le nuove varianti, è la Eris quella più comune nel nostro Paese, con una prevalenza del 41,9%. La Pirola invece non sembra prendere piede.

Al di là della variante specifica, però, è bene ricordare che stiamo andando verso l'autunno, stagione caratterizzata dall'aumento delle infezioni respiratorie, tra cui il Covid. Tedros Adhanom Ghebreyesus, direttore generale dell'Organizzazione mondiale della sanità, ha ricordato l'importanza del vaccino, soprattutto per le persone più a rischio.

In Italia la campagna vaccinale partirà tra settembre e ottobre, ricalcando probabilmente quella antinfluenzale, ed è indirizzata principalmente ad anziani, pazienti fragili, donne in gravidanza e operatori sanitari. "La tendenza è stata quella di voler diffondere il messaggio che il Covid-19 fosse finito, quando invece il virus continua a essere presente in modo importante nel Paese", ha ricordato a Ohga l'infettivologo Francesco Menichetti, presidente del Gruppo Italiano per la Stewardship Antimicrobica (Gisa).

Fonte| OMS

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