
Secondo i dati dell'UNICEF, nel Sud dell'Asia il 76% dei bambini al di sotto dei 18 anni (pari a 460 milioni) è esposto a temperature estremamente elevate, con almeno 83 giornate all'anno in cui il termometro supera i 35 gradi. Questo scenario indica che tre bambini su quattro stanno già affrontando condizioni di calore estremo, in netto contrasto con la media globale di un bambino su tre (32%).
Inoltre, le statistiche mettono in risalto che nel 28% dei casi nell'Asia meridionale si verificano 4,5 o più episodi di ondate di calore all'anno, in confronto al 24% a livello mondiale.
Anche durante la stagione delle piogge, le alte temperature possono peggiorare la situazione per i bambini, che non riescono ad adattarsi rapidamente ai mutamenti climatici e a regolare la loro temperatura corporea. Questo stato può portare a sintomi e patologie come febbre alta, tachicardia, crampi, forti emicranie, confusione, disfunzioni degli organi, disidratazione, svenimento e persino coma. I neonati possono subire ritardi nello sviluppo cognitivo, disturbi neurologici e malattie cardiovascolari, mentre le donne in gravidanza, particolarmente sensibili al calore, sono esposte a rischi di contrazioni premature, ipertensione, convulsioni, pressione alta, nascite prematuri e mortalità neonatale.
“I dati mostrano chiaramente che le vite e il benessere di milioni di bambini in Asia meridionale sono sempre più minacciati da ondate di calore e alte temperature. I paesi della regione non sono i più caldi al mondo attualmente, ma il caldo comporta rischi mortali per milioni di bambini vulnerabili”, ha dichiarato Sanjay Wijesekera, direttore regionale UNICEF per l’Asia meridionale. E poi ha chiosato: “Siamo particolarmente preoccupati per i neonati, i bambini piccoli, i bambini malnutriti e le donne in gravidanza perché sono i più vulnerabili ai colpi di calore e ad altri effetti gravi”.
Secondo l'Indice di Rischio Climatico per i Bambini 2021 stilato dall'UNICEF, i ragazzi in Afghanistan, Bangladesh, India, Maldive e Pakistan affrontano un rischio estremamente elevato a causa degli impatti del cambiamento climatico.
In alcune regioni della Provincia del Sindh, situata nel sud del Pakistan, le temperature hanno raggiunto i 40 gradi nel mese di giugno, mettendo a serio rischio la salute di 1,8 milioni di persone a breve e lungo termine. Questo intenso calore è giunto meno di un anno dopo le devastanti inondazioni che hanno colpito gran parte del Sindh meridionale nell'agosto 2022. A giugno 2023, più di 800.000 bambini nelle zone colpite dalle inondazioni erano esposti a un grave stress da calore.
Inoltre nello scorso mese di luglio è stato registrato un picco senza precedenti di temperature elevate, suscitando ulteriori preoccupazioni riguardo a un futuro in cui i bambini, specialmente nell'Asia meridionale, dovranno affrontare episodi di calore più frequenti e intensi, un fenomeno in gran parte attribuibile ai cambiamenti climatici.