In Australia il numbat è a un passo dall’estinzione: ne rimangono solo mille esemplari

La popolazione di questo marsupiale è diminuita nel tempo soprattutto a causa della perdita di habitat. L’Australian Wildlife Conservancy, l’ente australiano che si occupa di conservazione della natura, ha creato delle aree protette per cercare di reintrodurre il numbat in natura, tenendolo lontano dai predatori e aiutandolo a riprodursi.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Federico Turrisi 19 Febbraio 2021

Poco più di un anno fa – probabilmente lo ricordi – l'Australia, e in particolare l'area sud-orientale, fu colpita da una devastante serie di incendi, alimentati dall'eccezionale siccità e da temperature ben al di sopra della media. L'emergenza della scorsa estate australiana causò la distruzione di quasi 12 milioni di ettari di vegetazione e la morte di decine di persone e di oltre un miliardo di animali selvatici. Le immagini di canguri e koala che cercavano scampo dalle fiamme fecero il giro del mondo.

Devi sapere che in Australia c'è un altro marsupiale che non se la passa affatto bene; e anzi ne rimangono soltanto mille esemplari viventi. Stiamo parlando del numbat, noto anche come formichiere fasciato. Questo simpatico animale di piccole dimensioni, che si nutre essenzialmente di termiti (quasi 20 mila al giorno!), è arrivato sull'orlo dell'estinzione per vari motivi. Innanzitutto la perdita di habitat, dovuta da un lato al consumo di suolo e all'espansione dei campi coltivati e dall'altro agli incendi sempre più frequenti e devastanti a causa del cambiamento climatico. C'è poi la presenza di alcuni predatori introdotti nei suoi ambienti, come il gatto e la volpe selvatici, che ne minacciano la sopravvivenza. E così il numbat è ridotto adesso a rimanere confinato in alcune zone limitatissime dell'Australia occidentale, mentre un certo numero di esemplari si trova in alcuni zoo australiani.

Le organizzazioni che si occupano di conservazione della natura, come l'Australian Wildlife Conservancy, sono al lavoro per cercare di salvare il numbat. Come? Soprattutto attraverso programmi di reintroduzione in santuari naturali, dove i numbat possono stare al sicuro dai predatori e lontani dal disturbo delle attività umane. Una di queste aree protette è, per esempio, quella del Mont Gibson, che si estende per 7.800 ettari, a pochi chilometri da Perth, capitale dell'Australia occidentale. Qui sono stati rilasciati finora 64 esemplari di numbat, che vengono costantemente monitorati dagli esperti attraverso telecamere trappola. L'augurio è che la specie possa trovare in posti come Mont Gibson un ambiente adatto per riprodursi e prosperare, allontanando lo spettro dell'estinzione.