In Basilicata i cittadini non pagheranno il prezzo del gas, ma quello ambientale

Se in Basilicata in cittadini lucani potranno usufruire di gas gratis è solamente perché la regione ha rinnovato le licenze con le compagnie che si occupano di estrazione di gas naturale. Vediamo cosa succede.
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Francesco Castagna 26 Agosto 2022

Il prezzo del gas in aumento è l'ultimo problema che devono affrontare i cittadini italiani, provati da due lunghi e intensi anni di pandemia.

In pieno agosto si comincia già ad assaporare ciò che si prospetterà nei prossimi mesi. A ottobre, infatti, molte famiglie potrebbero non essere più in grado di affrontare il caro bollette e il rialzo del costo dell'energia potrebbe bloccare le attività di decine di imprese.

Per via del conflitto russo-ucraino si cominciano a vedere quindi i primi effetti del contingentamento energetico, a cui siamo e saremo sottoposti per lo meno nel breve e medio periodo.

Le conseguenze del rialzo del costo dell'energia stanno avendo un impatto sull'economia reale e quindi su tutte le utenze domestiche alimentate a gas.

È notizia di ieri, 25 maggio, che il prezzo del gas sia salito ormai sopra i 300 euro/Mwh. Uno scenario del genere ricadrebbe sulle famiglie, con un aumento del prezzo delle bollette anche del 100%.

Se da una parte a livello nazionale si sta discutendo sul possibile tetto al prezzo del gas, dall'altra c'è chi a livello regionale sta già prendendo dei provvedimenti.

Il presidente della Basilicata Vito Bardi ha firmato una legge regionale il 23 agosto, con cui la regione si impegnerà a rimborsare interamente il consumo del gas delle famiglie grazie ad accordi presi con le società impegnate nell'estrazione.

Ma ciò che non viene detto ai cittadini è che in realtà si tratta di un provvedimento che contribuirà a peggiorare la nostra situazione climatica.

Prima di capire cosa sta succedendo in Basilicata bisogna fare una premessa. Il gas naturale si estrae dai giacimenti sotterranei attraverso le trivellazioni, poi viene trattato e immesso nei canali di trasporto.

Per percorrere migliaia di chilometri il gas viene immesso nei gasdotti, dotati di stazioni di compressione, oppure tramite i rigassificatori, che lo trasformano dallo stato liquido allo stato gassoso. Il processo di estrazione, però, comporta un grande impatto sull'ambiente.

Le conseguenze dell'uso del gas

Innanzitutto stiamo parlando di una fonte energetica che non è rinnovabile e inquinante, perché la sua combustione comporta emissioni di anidride carbonica e altri gas che contribuiscono al riscaldamento globale.

In secondo luogo, le società che estraggono gas dai giacimenti tramite trivellazione non tengono conto del possibile scoppio dei pozzi, della dispersione in mare di rifiuti tossici e che il suolo possa essere soggetto al fenomeno della subsidenza, ovvero quando il suolo cede lentamente e porta a effetti come l'aumento del rischio di inondazione nelle aree alluvionali e nelle pianure costiere.

Ma c'è anche una terza conseguenza, anche se non è il caso della Basilicata, legata all'estrazione di idrocarburi.

Le attività di trivellazione in mare alterano completamente l'ecosistema marino, provocando stress, allontanamento, perdita dell'udito, morte o danneggiamento delle larve dei pesci.

Te lo ricordi il referendum del 2016 sullo stop alle trivelle? Cinque anni fa non passò la proposta di non rinnovare le concessioni ai fornitori di gas, così Eni, Total e altre compagnie hanno potuto continuare con l'estrazione del gas naturale.

Tutto ciò avviene nelle zone in cui l'attività di estrazione è molto elevata. La Basilicata in questo caso è la regione dove le compagnie di idrocarburi estraggono di più in Italia.

Secondo l'elenco delle centrali di raccolta e trattamento di idrocarburi del Ministero della Transizione Ecologica (Dati aggiornati al 18 maggio 2022) Matera e Potenza sono le aree in cui si estrae in proporzione più gas.

Nel 2020 la Total ha avviato la sua attività nel giacimento di Tempa Rossa e sui monti della regione nella Val D'Agri ci sono due importanti campi petroliferi.

"Stiamo lavorando affinché i cittadini della Basilicata non paghino più, per i prossimi dieci anni, il gas che arriva alle loro case, alle loro scuole, ai loro ospedali. È stata la richiesta che ho fatto personalmente a Descalzi, che ringrazio per averla accolta e sostenuta. Il gas, la materia prima – prima voce della bolletta (Spesa per il gas naturale) – sarà integralmente pagata dalla Regione ai lucani", ha dichiarato in una nota il presidente della regione Vito Bardi, concedendo di fatto un lasciapassare alle compagnie per continuare con le loro attività di estrazione.

Ma perché la Regione potrà permettersi di rimborsare interamente il consumo del gas dei cittadini lucani?

Sostanzialmente devi sapere che la regione ha prorogato le licenze alle società (Eni, Total, Shell) per le attività estrattive, in cambio di forniture gratuite di gas.

La legge regionale esclude i cittadini che riforniscono le loro abitazioni con fonti energetiche alternative e sono previsti degli incentivi per l'acquisto di pannelli fotovoltaici per l'energia elettrica o di pannelli solari per la produzione di acqua calda.