In India la qualità dell’aria è così cattiva da causare una morte su cinque

Lo rivela uno studio di The Lancet che rivela come nel 2019 l’India abbia battuto ogni record per quanto riguarda le morti dovute a smog con addirittura un quinto dei decessi dovuto a questa problematica.
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Sara Del Dot 8 Gennaio 2021

Che in India lo stato della qualità atmosferica non fosse dei migliori non è una novità. Non è infatti un caso che nel 2019 Nuova Delhi, la capitale nazionale indiana, sia stata dichiarata la più inquinata del mondo e con la peggiore qualità dell’aria, oltre ad altre 13 città che rappresentano le peggiori sul Pianeta. Questo naturalmente ha effetti sia sull’ambiente circostante sia sulla salute della popolazione. E la portata di questi effetti è davvero preoccupante, anche se la situazione è già nota.

Infatti secondo un nuovo studio pubblicato dalla rivista The Lancet sembra che l’inquinamento dell’aria, ovvero lo smog presente nelle città del Paese, sia stato responsabile solo nel 2019 di 1,67 milioni di decessi, il 17,8% del totale. In pratica, una morte su cinque è avvenuta a causa della cattiva qualità dell’aria.

Un bilancio impressionante, che ha superato anche quello del 2017, quando l’inquinamento aveva tolto la vita a 1,24 milioni di persone.

Le polveri sottili, nel Paese, il particolato in sospensione, sono aumentate del 115% dal 1990 a oggi mentre la quantità di ozono del 140%. Insomma, quelli che interessano il Paese indiano non sono dati che lasciano ben sperare, anzi tutto il contrario. E a rimetterci sono soprattutto le persone.

Un unico dato positivo evidenziato dallo studio riguarda l’inquinamento indoor, quello all’interno delle case prodotto dal riscaldamento degli spazi interni, che negli ultimi 30 anni è diminuito del 64,2%.

Fonte | The Lancet