In Spagna è stato autorizzato il primo allevamento intensivo di polpi: un problema non solo etico, ma anche ambientale

Un’azienda spagnola ha avuto l’ok per far partire quest’estate il primo allevamento intensivo di polpi. L’acquacoltura intensiva è una pratica utilizzata già per gli allevamenti dei pesci, ma mai finora erano stati allevati polpi con questa modalità che può avere anche conseguenze ambientali negative.
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Francesco Castagna 6 Aprile 2022

Se ti è capitato di incontrare in mare un polpo, potresti anche aver visto il tipico spruzzo di inchiostro che emettono per scappare o infastidire i nemici. Ecco, questa è solo una delle abilità di questo animale molto intelligente. Da quest’estate però per molti polpi le condizioni di vita potrebbero peggiorare, e di parecchio. Un’azienda spagnola ha infatti deciso di dare il via a un vero e proprio allevamento intensivo di polpi.

Acquacoltura estensiva e intensiva 

Devi sapere che i modi per allevare gli organismi acquatici sono due: l’acquacoltura estensiva e quella intensiva. La prima è la preparazione dell’area destinata all’allevamento. L’intervento dell’uomo si limita all’introduzione degli organismi viventi che poi si servirebbero delle risorse ambientali per nutrirsi, questa tecnica è la più sostenibile perché non altera la biodiversità delle acque. In genere viene praticata nelle lagune o vicino alle foci a delta di grandi fiumi, che hanno una capacità di autodepurarsi biologicamente grazie al ricambio dell’acqua.

La seconda, quella intensiva, è una minaccia sia per la salute degli animali che per l’ambiente. In questi ambienti infatti sono presenti rifiuti di composti organici che potrebbero avere come effetto una crescita di alghe in mare, un danno per gli organismi stessi che vengono allevati.

L’allevamento di polpi perciò, secondo le denunce delle associazioni, è un vero e proprio problema morale e di sostenibilità.

Lo studio della Compassion in World Farming

I polpi sono, secondo lo studio "Allevamento di polpi: un disastro annunciato" della Onlus Compassion in World Farming (CIWF Italia), “per loro natura animali solitari, non vivrebbero bene nelle condizioni di affollamento e alta densità tipiche degli impianti di acquacoltura”. Infatti i biologi hanno osservato che in condizioni di cattività non si riproducono, e quindi non possono essere allevati come i pesci. Come puoi leggere nello studio, scarse condizioni di salute creano i presupposti per comportamenti aggressivi e territorialismo. Due fattori che potrebbero indurre cannibalismo. Si tratta quindi di un nuovo caso di violazione dei comportamenti naturali di un animale molto intelligente come il polpo, capace di utilizzare abbondantemente le sue capacità cognitive.

Impatti ambientali e sul benessere degli animali 

Nueva Pescanova, l’azienda della Gallura che aprirà l’allevamento intensivo, non ha comunicato né come tratterà questi animali né come li ucciderà. I ricercatori della Onlus CIWF spiegano che gli studiosi del settore stanno sviluppando mangimi per polpi d’allevamento basati su farine e pesce. Pensa alle conseguenze, come la perdita di biodiversità e di sicurezza alimentare.

In alcune zone del mondo i pesci servono a sostenere l’alimentazione umana, come l’Africa, il Sud est Asiatico e Sud America. Inoltre queste creature sono fragili per la loro struttura fisica: non hanno scheletro, si muovono a propulsione con un getto d’acqua e in spazi ristretti potrebbero urtare le gabbie. Tra le altre cose, negli allevamenti intensivi questi animali produrrebbero grandi quantità di rifiuti fecali, che poi si diffonderebbero nell’ambiente. Lo denuncia Jennifer Jacquet del Dipartimento di studi ambientali della New York University spiegando inoltre che le cure che serviranno per controllare le malattie dei polpi avranno un impatto sul fondale marino dove vengono allevati, e quindi sul mare.

Ma questo perché è possibile? Devi sapere che non esiste una legge che tuteli la salute dei polpi, né sulle buone pratiche di acquacoltura né sulla tutela del loro benessere.

Le tecniche di allevamento per cui non esistono leggi o non sono chiare le pratiche non sono né rispettose né sostenibili per i polpi come per tutti gli altri tipi di animali, né per l’ambiente.