In videochiamata con il medico: come funziona la nuova procedura per chiedere il certificato di malattia per il lavoro

Tra le tante novità contenute nel Ddl Semplificazioni approvato dal Consiglio dei ministri c’è la possibilità per i medici di medicina generale di ricorrere alla telemedicina e ai videoconsulti per visitare i pazienti e rilasciare i certificati di malattia da consegnare al datore di lavoro.
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Kevin Ben Alì Zinati 28 Marzo 2024
* ultima modifica il 28/03/2024

Una telefonata oppure anche una videochiamata. Da oggi, nel rapporto tra medico di medicina generale e paziente si inserisce finalmente la telemedicina.

Grazie al Ddl Semplificazioni approvato ieri in Consiglio dei ministri, infatti, i certificati di malattia da consegnare al datore di lavoro (o alla scuola) per giustificare un’assenza ora avranno un iter più facile e, appunto, semplificato.

I medici potranno così servirsi di strumenti tecnologici quotidiani come uno smartphone, un computer o un tablet per valutare – in maniera indiretta, è chiaro – le condizioni di salute di un paziente.

Attraverso un semplice teleconsulto potranno insomma indagare i sintomi accusati e nel caso certificare una condizione di malattia anche a distanza.

Si tratta di un primo passo importante lungo la maratona della sburocratizzazione della medicina generale che aiuterà tanto i medici quanto i cittadini stessi.

Da un alto, infatti, permetterà ai professionisti di dedicare più tempo e attenzione ai propri pazienti senza soffocare sotto il peso di un’agenda stracolma.

La telemedicina però rappresenta un’opportunità anche per tutti noi perché avremo la possibilità di ricevere rassicurazioni e consigli dal nostro medico senza lo stress e il disagio di doverci recare necessariamente in ambulatorio.

Per il dottor Silvestro Scotti, segretario generale della Federazione dei medici di medicina generale, si tratta di “un primo tassello che indirizza una strada per alleggerire i carichi di lavoro, troppo spesso più amministrativi che assistenziali, che oggi sottraggono troppo tempo alla cura dei nostri pazienti, che portano in burn out i medici e, non sottovalutabile in un momento di carenza, riducono l’attrattività della medicina di famiglia agli occhi dei giovani laureati. Disciplina che invece è essenziale per il loro futuro professionale, ma anche per il futuro del SSN”. 

Ma come funzionerà il nuovo sistema per la richiesta di un certificato di malattia? È decisamente più semplice, appunto.

Tieni a mente che fino a ieri, in base alle legge 165, il certificato di malattia poteva esser rilasciato solamente dopo una valutazione diretta dei sintomi da parte del medico. Serviva una vita in presenza, dunque, pena una denuncia e anche la radiazione per il medico.

Ci sono però delle situazioni per malattie di pochi giorni che non possono essere diagnosticati con una semplice visita in studio. Per non parlare poi del traffico di pazienti che potrebbe congestionare un ambulatorio anche per sintomi lievi ma debilitanti oppure i rischi per i cittadini che si mettono in viaggio verso il proprio medico.

Ricordi, per esempio, quanti focolai di infezione si sono accesi negli studi medici durante la pandemia a causa degli assembramenti?

Oggi si vuole dunque cambiare strada. Con il nuovo DDL Semplificazioni, medico e paziente di fronte a una sintomatologia debilitante per la quale potrebbe servire restare a casa dal lavoro, avranno a disposizione diversi strumenti di telemedicina.

Il medico potrà dunque decidere se videochiamare il paziente per sottoporlo a una sorta di videoconsulto durante il quale, per esempio, potrà valutare i valori di saturazione riportati sul saturimetro di una persona che accusa difficoltà a respirare o altri sintomi visibili anche attraverso un occhio digitale.

Il ricorso alla telemedicina non eliminerà la possibilità di una visita in presenza. Il medico, infatti, potrà utilizzare il videoconsulto come prima forms di screening per valutare la sintomatologia di un paziente e, nel caso, chiedergli di raggiungerlo in ambulatorio per una visita più approfondita.

Fonte | Governo; Fimmg

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