Iniziano i saldi, ma quanta energia consumano i negozi che tengono le porte aperte?

Ti sei mai chiesto quanto consumano le barriere d’aria poste all’ingresso dei negozi? Sicuramente in questi giorni, nel mezzo del periodo dei saldi invernali, queste tecnologie funzioneranno a pieno ritmo.
Entra nel nuovo canale WhatsApp di Ohga
Francesco Castagna 4 Gennaio 2023

Anche se durante questo inverno non abbiamo sofferto molto il freddo, le temperature in alcune città impongono lo stesso l'outfit da guanti e cappello. Con i saldi che cominciano il 5 gennaio -qualcuno non ha ancora finito i regali di Natale- sono tanti i negozi che sperano in una stagione positiva per gli incassi.

Sarà capitato anche a te, nelle città del Centro e del Nord Italia, di vedere nelle vie dello shopping tanti negozi con le porte aperte e il riscaldamento acceso all'interno. Seppur siano stati emessi dei divieti a livello comunale, molte norme sono state aggirate, con la motivazione da parte dei commercianti che le porte chiuse "disincentivano l'ingresso".

La situazione è più o meno questa: con le collezioni invernali esposte, i clienti provano capi pesanti all'interno di negozi dove ci sono temperature primaverili, che sfiorano i 25°C.

I negozi allo stesso tempo hanno installato delle barriere di temperatura, le cosiddette "lame d'aria". Ma cosa sono, come funzionano e quanto consumano questi strumenti?

Cosa sono

Le lame d'aria sono barriere poste agli ingressi delle attività commerciali con lo scopo di evitare le dispersioni di temperatura. Sono flussi d'aria verticali che mantengono il microclima dell'interno delle attività e lo separano dall'esterno. Così facendo, si evita il sovraccarico dei condizionatori e dei riscaldamenti, che non devono "sforzarsi" per mantenere una temperatura stabile con le porte aperte. Questo comunque non evita un consumo, le lame d'aria devono essere installate nel giusto modo e, per non essere energivore, devono essere sicuramente di ultima generazione.

Quelle più recenti infatti sono installate direttamente all'interno di porte scorrevoli e si attivano soltanto nel momento in cui le porte si aprono. Questo fa in modo che il consumo di questi strumenti sia minimo e i costi della bolletta siano sensibilmente più bassi.

A cosa servono

Come ti ho appena detto, le barriere di temperatura servono a evitare che l'aria calda si disperda all'esterno dei locali quando fa freddo, e viceversa quando arriva il caldo. Oltre a questo ruolo, le lame d'aria fanno in modo di bloccare l'ingresso di agenti inquinanti: polveri, gas, smog, cattivi odori. Ma anche insetti e altri fattori di disturbo. Il ricambio dei locali interni è necessario anche ad arieggiare l'ambiente come fattore preventivo per evitare la diffusione di virus.

Le critiche

“Anche tenere le porte aperte con le lame d’aria aumenta lo smog, l’unica soluzione è chiudere le porte. Se tutti negozi stanno con le porte chiuse non c’è nessun problema di concorrenza”, ha detto il consigliere comunale Carlo Monguzzi nel 2020 a Milano, al margine di una protesta che aveva organizzato insieme a tutte le associazioni ambientaliste. Ma già nel 2016 Legambiente aveva condotto diversi blitz in alcuni negozi, a Milano, scoprendo che "Su 112 negozi monitorati, il 70% aveva le porte aperte", fotografando le facciate dei palazzi con una termocamera e rilevando una dispersione termica nella parte inferiore degli edifici.

Lo studio

Secondo le associazioni ambientaliste, le barriere con lame d'aria sono una tecnologia vecchia di 50 anni, che non può risolvere i problemi di temperatura attuali. Uno studio dell'Università di Cambridge rivela che le lame d'aria hanno un'efficienza di circa il 50%,  "senza contare che consumano energia. Non appena qualcuno le attraversa, le correnti d'aria vengono comunque disturbate. Non sono assolutamente adatti per essere utilizzati vicino a una porta. Inoltre, una stufa a soffitto non è una barriera d'aria, ma spesso viene confusa con essa. Una ricerca dell'Università di Cambridge ha rilevato che le cosiddette "barriere d'aria" sopra la porta sono tra i maggiori sprechi di energia: una sola consuma 24kWh al giorno. Ciò equivale a emettere 92 kg di CO₂ a settimana, ovvero più emissioni di un viaggio di andata e ritorno in pullman da Glasgow a Londra", affermano gli autori della campagna "Close the door". 

Secondo l'Imperial College e del Kings College di Londra, la chiusura della porta riduce di un terzo l'inquinamento atmosferico nei negozi. Lo studio ha dimostrato inoltre come la chiusura della porta riduca di "un terzo i livelli di tre inquinanti atmosferici – PM2,5, black carbon e NO2 – durante l'orario di lavoro".